Weinstein respinge le accuse. E annuncia querele contro Uma Thurman

4 Feb 2018 12:51 - di Bianca Conte

Una danza drammatica quanto estenuante fatta di accuse e di recriminazioni, di dita puntate e mani sul petto, di timide difese e di silenzi prolungati che oggi rivelano più di quanto hanno coperto negli anni. Tanti anni. Nel mirino c’è sempre lui, Harvey Weinstein, il grande accusato, l’ex Mida di Hollywood caduto nella polvere e trascinato negli inferi delle denunce da un popolo di accusatrici sempre più numeroso che aggiunge di ora in ora nuove vittime al drammatico elenco della abusate. L’ultima è la mitica Uma Thurman, insuperabile protagonista inguainata in seducente tuta gialla nella trilogia tarantiniana di Kill Bill.

Uma Thurman accusa Weinstein: lui respinge al mittente

È solo di ieri, infatti, la rivelazione choc – l’ultima – affidata da Uma Thurman alle colonne del New York Times, ormai celeberrimo pulpito giustizialista da dove la famosa e apprezzata attrice ha accusato il produttore cinematografico Harvey Weinstein, travolto dallo scandalo sulle molestie sessuali, di averle inferto una vera e propria aggressione. Una violenza sferrata dal numero uno della Miramax e taciuta per 25 anni dalla diva di Kill Bill e Pulp Fiction, come dal regista che quei titoli di successo planetario ha firmato e condiviso con protagonista femminile e produttore, Quentin Tarantino. Oggi, fa sapere tra gli altri il sito dell’Ansa che riporta gli ultimi aggiornamenti sulla bomba sganciata ieri oltreoceano, Weinstein «sta considerando di querelare l’attrice Uma Thurman che lo ha accusato sulle pagine del New York Times di averla aggredita sessualmente. Il legale del produttore ha negato le accuse, spiegando come il suo assistito sia sbalordito e rattristato dalle parole della Thurman che per 25 anni avrebbe sempre taciuto dell’episodio». Fino a ieri, almeno, quando, mesi e mesi dopo aver minacciato di parlare e di scatenare una vendetta servita a freddo contro  l’ex produttore hollywoodiano, Uma è uscita allo scoperto rivelando quanto taciuto a lungo e annunciato di rivelare alla columnist Maureen Dowd, firma di punta del New York Times. E le rivelazioni, neanche a dirlo, rimandano a una catena di connivenze e complicità, all’interno della quale la diva protagonista dell’intramontabile twist ballato in coppia con Joihn Travolta in una delle sequenza più apprezzate di Pulp Fiction, inserisce anche se stessa. Come riportato sempre dall’Ansa in queste ultime ore, infatti, «implicando, in una complicata spirale di aggressioni e minacce non solo l’ex boss di Miramax, ma anche il regista Quentin Tarantino di cui è stata la musa e che l’ha resa famosa», l’attrice avrebbe spiegato come, «i complicati sentimenti che ho su Harvey riflettono quanto mi sento in colpa per le donne aggredite dopo di me: io sono una delle ragioni per cui una ragazza entrava nella sua stanza da sola, proprio come me»… E nella denuncia affidata al New York Times, tornano i drammatici feticci che hanno fatto da corollario a quasi tutte le denunce delle attrici più o meno note molestate o abusate da Weinstein: tutti, a partire dall’accappatoio bianco “canonico” di tanti altri casi venuti in luce da quando, in ottobre, il New York Times e il New Yorker hanno messo Weinstein sotto inchiesta per decine di molestie e stupri.

Il drammatico racconto pubblicato sul New York Times

E allora: «Nel 1994 al Savoy di Londra – racconta la Thurman e riferisce l’Ansa – poco dopo la “prima” di Pulp Fiction, Weinstein mi sbatté sul letto. Cercò di spingersi dentro di me e di calarsi i pantaloni. Non mi violentò, ma era come se io fossi stata un animale che cercava di liberarsi», ha raccontato la diva. Poi, sempre al Savoy, «qualche giorno dopo – prosegue il suo racconto dell’orrore l’attrice – il secondo episodio. Dopo aver ricevuto un mazzo di “volgari” rose gialle e pressanti richieste delle assistenti del produttore di discutere con lui altri progetti, Uma era andata all’appuntamento accompagnata con una amica. L’attrice non ha memoria di quanto accaduto, ma l’amica, Ilona Herman, che l’aspettava nella lobby per quanto “sembrava un’eternità”, ha raccontato che l’attrice uscì dall’ascensore “scarmigliata, sconvolta, con lo sguardo perso nel vuoto”. A casa, quando fu di nuovo in grado di parlare, disse che Weinstein “l’aveva minacciata di deragliare la sua carriera». E ora, 25 anni dopo, il frontale che ha colpito in pieno entrambi, protagonisti e vittima della intricata vicenda…

 

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