Stato d’emergenza alle Maldive: arrestato il presidente della Corte suprema

6 Feb 2018 15:47 - di Redazione

Caos alle Maldive dove il governo ha decretato lo stato d’emergenza. Il presidente della Corte Suprema delle Maldive e un altro giudice di alto rango, Ali Hammed, sono stati arrestati durante un raid della polizia all’alba, in un giro di vite del presidente Abdulla Yameen che negli ultimi giorni ha intensificato la repressione contro gli oppositori, malgrado le ribellioni e le pressioni internazionali. Poco prima era stato arrestato anche il leader d’opposizione ed ex presidente Maumoon Abdul Gayoom, accusato di corruzione e tentato colpo di Stato. Gli arresti hanno aggravato la crisi politica in cui l’arcipelago è precipitato dalla fine della scorsa settimana. Il caos politico, ora, mette a rischio l’arrivo di decine di migliaia di persone, in quella che è la stagione migliore per il turismo per l’arcipelago tropicale. India, Cina, Stati Uniti e Gran Bretagna sono fra i governi che hanno invitato i loro connazionali a evitare le Maldive.

Maldive nel caos, due arresti eccellenti

La Corte Suprema aveva ordinato il rilascio degli oppositori politici arrestati e l’annullamento della sentenza di condanna del 2015 dell’ex presidente Mohamed Nasheed in esilio. Il presidente Abdulla Yameen, però, si è rifiutato di adeguarsi alle richieste dei giudici e ha licenziato il capo della polizia che aveva anticipato la sua intenzione di attuarle. L’ex presidente delle Maldive in esilio, Mohamed Nasheed, il primo presidente democraticamente eletto del Paese, ha chiesto l’intervento dell’India e degli Stati Uniti per mettere fine al caos. «Chiediamo al governo indiano di nominare un inviato, sostenuto dai militari indiani, per ottenere la liberazione dei magistrati e dei detenuti politici, incluso l’ex presidente», ha dichiarato dallo Sri Lanka Nasheed (la cui condanna del 2015 è stata annullata domenica dalla Corte suprema). «La dichiarazione dello stato di emergenza da parte del presidente delle Maldive Abdulla Yameen mina la democrazia e i diritti umani – ha dichiarato una portavoce  del Servizio Europeo per l’Azione Esterna, la diplomazia dell’Ue –  oltre a far aumentare la tensione nel Paese. L’Ue si aspetta che lo stato di emergenza venga ritirato senza ritardi. Alla luce del serio deterioramento della situazione – ha continuato – è essenziale che tutto il Paese, in particolare le autorità di polizia, agiscano con moderazione. I diritti fondamentali e le libertà delle persone debbono essere preservati, in particolare la libertà di espressione e il diritto di manifestare pacificamente. Il ritorno alla normalità costituzionale è imperativo, in modo da stemperare l’attuale stato di tensione».

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