Sanremo, è Claudio Baglioni il vero vincitore: gran cerimoniere di emozioni e impegno (Video)

11 Feb 2018 11:14 - di Ginevra Sorrentino

Si è chiusa con un record d’ascolti – la serata di ieri è stata seguita nella prima parte da 13.240.000 telespettatori con il 54% di share, mentre nella seconda parte da 10.401.000 con il 68,9% di share, con una media, in totale, di 12.125.000 i telespettatori, pari al 58,3% di share – la finale del Festival di Sanremo di ieri sera su Rai1 condotto da Claudio Baglioni, Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino. Una lunga maratona che tra gag vintage e sospetti di auto-plagio ha incoronato vincitori Ermal Meta e Fabrizio Moro, autori e interpreti senza uguali, (anzi, senza proprio competitor) del brano più bello, più sentito e più apprezzato della lunga maratona canora.

Sanremo, una gara e un Festival tra divertimento e impegno

Riconoscimenti ai grandi di sempre, a partire da Milva per passare a Ivano Fossati. Un doveroso tributo alla Giornata della Memoria e, soprattutto, l’omaggio all’impegno: il grande tema andato oltre la melodia affermandosi nettamente su scelte, brani, temi musicali e performance dei big della canzone italiana: dai frammentati Pooh alla Vanoni, a cui è andato comunque un dignitosissimo 5 posto. Unica eccezione Ron, che con l’inedito – bellissimo – firmatop da Lucio Dalla, Almeno Pensami, si è meritatamente aggiudicato il Premio della Critica intitolato a Mia Martini. Una gara a emozioni forti che ha concentrato nel gran finale del festival di Sanremo 2018 lo scatto finale indirizzato al superamento di critiche e polemiche agonistiche e, sopratutto, di una formula ingessata che né le conduzioni ambiziosamente radical chic alla Fazio, né quelle incompiutamente sdrammatizzanti alla Panariello o Bonolis, hanno saputo davvero mettere da parte. C’è riuscito Claudio Baglioni, apparso sulle prime non del tutto a suo agio sul palco in veste di direttore artistico-conduttore, ma capace di affidare la scena a un istrione del calibro di Pierfrancesco Favino e a una Michelle Hunziker che a suon di successi sul campo ha dimostrato di essere davvero una “bella che balla”; una giovane donna a cui la semplice definizione di showgirl strebbe decisamente stretta. E allora belli gli abiti dal taglio essenziale e dalla fattura tradizionale (compreso quello rosa indossato da Michelle e tanto dibattuto). Indovinata l’alchemica combinazione di comicità semplice e impegno cult. E, soprattutto, promossa la formula che ha saputo giocare sull’equilibrio tra emozione e divertimento. Insomma, ieri e per tutta la settimana tv, a Sanremo ha vinto la tradizione rispolverata e riadattata all’oggi. Senza insistere troppo sul politically correct ma senza far mancare i temi sociali in agenda e che, non a caso, ha visto trionfare la coppia Meta-Moro, piazzarsi sul podio la bravissima e stilosissima Annalisa e affidare la conclusione della maratona tv allo Stato Sociale (che sul finale ha coinvolto la platea in un ballo scatenato), arrivati secondi.

Sanremo, vincono le emozioni e il loro gran cerimoniere: Baglioni

Il resto delle emozioni della serata finale lo hanno regalato il monologo sul tema dell’estraneità e dell’esclusione del bravissimo Pierfrancesco Favino dal suo ultimo spettacolo teatrale La notte poco prima della foreste, tratto dal dramma di Bernard-Marie Koltès. Il doveroso tributo, arrivato intorno alla mezzanotte, che sempre Favino, insieme a Michelle Hunziker, hanno dedicato alla Giornata del ricordo delle Foibe. La partecipazione – attesa ma in forse fino all’ultimo – di Laura Pausini,  (ripresasi dalla laringite dopo il forfait della prima serata) che ha finito il suo set uscendo sul red carpet davanti all’Ariston festeggiata dai fan. E, immancabile, l’intervento a sorpresa, proprio durante la performance della Pausini, di Fiorello in collegamento telefonico che ha scherzato sul futuro del festival: «Dopo questo successo chi lo farà l’anno prossimo? Pare che la Rai abbia chiamato il Papa e Melania Trump». A chiudere la carrellata di ospiti musicali italiani che hanno omaggiato la maestria cantiautoriale di Baglioni e la sua straordinaria edizione del Festival: il trio Pezzali-Nek-Renga, che con il padrone di casa ha intonato Strada Facendo. Tutto l’Ariston si è unito in piedi al coro, compresa la presidente della Rai, Monica Maggioni, che ha seguito dalla platea l’intera serata. Una serata che ha degnamente reso giustizia alla canzone e allo spettacolo, all’impegno e al divertimento. E al saperci fare di Claudio Baglioni, maestro di cerimonie, selezionatore scaltro e raffinato, abile ct di una squadra e di una edizione della gara, decisamente vincenti.

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