Meloni e Rampelli: qualcuno soffia sul fuoco, non tornino gli anni Settanta
“Episodio gravissimo di violenza politica a Palermo contro un esponente di Forza Nuova. Qualcuno soffia irresponsabilmente sul fuoco in attesa che ci scappi il morto, magari per riesumare leggi speciali per ridurre gli spazi di agibilità politica. Ferma condanna da parte di Fratelli d’Italia a ogni forma di violenza, senza distinguo di sorta. Mi auguro che nessuno voglia giustificare atti criminali commessi contro gli avversari politici. Ora mi aspetto che lo Stato faccia sentire la sua autorità, senza complici tentennamenti”, così su Facebook Giorgia Meloni a commento dell’aggressione di Palermo contro Massimo Ursini di Forza Nuova.
Fabio Rampelli si dice preoccupato per il possibile ritorno della violenza politica stile anni Settanta: ”Non è tollerabile ricadere negli opposti estremismi. Durante le elezioni la tensione aumenta ma qui stiamo esagerando: ogni giorno sentiamo di scontri, aggressioni, violenze. Sembra di essere tornati agli anni ’70: nel disagio sociale provocato dalla crisi ci si rifugia in risposte semplici, scivolando nell’estremismo politico. Persino, ci dicono i servizi segreti, con la possibilità del ritorno alla lotta armata”. “Esprimo -aggiunge- forte preoccupazione sul clima creatosi. Chi continua in queste azioni va condannato da tutte le forze politiche. Ognuno ha il diritto di manifestare le proprie idee, se aderenti ai dettami costituzionali e alla legge. Con qualche sospetto, però, fenomeni estremi ritornano quando il centrodestra è in vantaggio… Forse qualcuno sta alimentando una nuova strategia della tensione per arginare il cambiamento in Italia?”
“Chi si occupa di dare la caccia ai fantasmi del passato non aiuta una campagna elettorale tranquilla”, afferma il leader della Lega, Matteo Salvini, a margine di una conferenza stampa in Senato. “Noi siamo non violenti – sottolinea – e governeremo da persone tranquille e serene”. “Chi usa la violenza per pestare è un violento, un criminale e come tale va trattato”, dice commentando poi l’aggressione di Palermo.
Condanna della violenza a Palermo anche da parte di Laura Boldrini, per la quale l’antifascismo è “cultura di pace” che non può essere usata da chi utilizza metodi violenti. Una condanna senza se e senza ma viene espressa dal presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci: “Un atto inqualificabile, frutto del pesante clima di odio politico che caratterizza in Italia le ultime fasi di questa campagna elettorale. Si vuole a tutti i costi innescare una spirale di violenza per fare ripiombare, non solo Palermo, negli anni bui della Prima Repubblica e dello scontro fisico”.
Potenzialmente ci siamo gia’ negli anni 70-80 .
Molti attivisti di quei tempi sono ancora in giro e ben inseriti nelle istituzioni anche in alto .
Con la maturita’ ci si puo’ cambiare e migliorare ma la genetica di fondo rimane e lo vedi dalle loro scelte “democratiche”ma CONTRO il volere della stragrande maggioranza dei cittadini .
Quando sei costretto a subire LA VOLONTA’ di questi qua’ che “impongono”, il sentimento che
ti nasce dentro e’ quello di antipatia – avversione e per i piu’ scatenati odio ribellione violenza .
Il cittadino e’ come un cane maltrattato se lo provochi o lo bastoni puo’ reagire e MORDERE .
Ad oggi noto che i veri provocatori-bastonatori sono sempre gli stessi di allora sotto mentite spoglie .