La campana di Hitler continuerà a suonare. Preparate i sali per la Boldrini

27 Feb 2018 13:12 - di Federica Parbuoni

Sopra c’è inciso «Tutto per la patria – Adolf Hitler» con tanto di svastica. Eppure la campana di Herxheim am Berg, nella regione tedesca della Renania-Palatinato, resterà dov’è. La comunità cittadina ha deciso di non rimuoverla, in nome della «riconciliazione» e di «una educata cultura della memoria». Una dimostrazione di maturità che fa riflettere, soprattutto pensando a quello che sarebbe avvenuto in questa Italia percorsa dalla paura dei fantasmi e dagli isterismi, alimentati dai vari Boldrini, Fiano & co.

Il dibattito sulla campana di Hitler

La campana scandisce le ore di Herxheim am Berg dal 1934. Solo lo scorso anno l’organista della chiesa si è accorto della scritta che porta incisa. La scoperta, nell’immediato, ha suscitato polemiche e dato il via a una riflessione che non ha mancato di avere accenti laceranti per la comunità di questa cittadina della Germania del Sud. Come era prevedibile, si è creato uno schieramento che considerava offensivo e insopportabile lasciare la campana al suo posto. Dall’altra parte, però, si è fatto anche sentire senza remore un fronte che sosteneva che la campana andava accettata, perché parte di una storia della città che è inutile ignorare. A fare le spese della polemica è stato l’allora sindaco Ronald Becker, costretto a lasciare il 6 settembre dopo aver rilasciato controverse dichiarazioni sul Terzo Reich, che portarono alla decisione di non far suonare più la campana, senza tuttavia rimuoverla, anche se la chiesa aveva messo a disposizione i fondi per sostituirla.

Il consiglio comunale vota per «la riconciliazione»

Ciò che è stato sorprendente, almeno se si prendono a parametro gli standard italiani, è stata invece l’evoluzione del dibattito: la parola è passata al consiglio municipale, in quanto proprietario materiale della campana, che a larghissima maggioranza ha votato per mantenere la campana dov’era e per farla continuare a suonare. Solo 3 consiglieri si sono detti contrari, mentre 10 hanno voluto salvarla «come monito contro le divisioni e a favore della riconciliazione e come monumento simbolo contro la violenza e l’ingiustizia». Il Consiglio, poi, ha deciso di dotare la chiesa di un memoriale, una targa che ne ricordi la storia. Chiamato a dirimere la controversia, un esperto aveva esortato i residenti a tenere la campana, sia nel campanile, sia all’interno di un museo, per non dimenticare. Distruggerla, aveva detto, ci allontanerebbe «da un’educata cultura della memoria». «La comunità deve fare chiarezza per capire in che direzione intenda procedere», ha detto il nuovo sindaco, Georg Welker, spiegando che per la sua comunità cittadina è arrivato il momento di andare avanti insieme.

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