Fucili, proiettili e tirapugni: l’arsenale clandestino del “pistolero” di Pisa
Aveva un piccolo arsenale di armi illegali Patrizio Giovanni Iacono, il 21enne che ieri mattina a Pisa, nel quartiere Cep, ha ferito quattro persone, sparando con una pistola fuori da un bar dopo una lite scatenata dalle proteste dei clienti per le sue impennate con la moto. Durante una perquisizione in un box nei pressi dell’abitazione del 21enne, la polizia ha ritrovato un fucile clandestino tipo da caccia, un fucile a canne mozze modificato, un silenziatore, proiettili e cartucce, un tirapugni, una pistola scacciacani e la pistola con cui ieri Iacono ha sparato.
Iacono aveva già gambizzato un ragazzo tempo fa
Secondo gli investigatori, le armi e le munizioni ritrovate nel box, tutto materiale di provenienza clandestina, erano custodite proprio da Iacono, che dopo una giornata di ricerche è stato fermato dalla polizia e arrestato dalla Procura di Pisa con l’accusa di tentato omicidio ed evasione dalla detenzione domiciliare a cui era sottoposto. Non è stata ancora ritrovata, invece, la moto da cross con la quale il 21enne ha fatto le manovre spericolate che hanno originato la lite con gli avventori del bar ai quali poi ha sparato. Da quanto si è appreso da fonti investigative, dal momento del fermo Iacono si è chiuso in un assoluto silenzio e non collabora con polizia e carabinieri che stanno continuando a indagare. Il giovane di origine sarde, nonostante abbia commesso un reato simile ad Alghero (sparò alle gambe fuori da un bar a un ragazzo per presunte questioni sentimentali), aveva ottenuto un permesso premio per uscire due ore al giorno dalla detenzione domiciliare.
Da Alghero a Pisa per i domiciliari
Il procuratore capo Alessandro Crini ha spiegato che la misura degli arresti domiciliari, decisa dal Tribunale che lo aveva condannato quando ancora era minorenne in Sardegna, prevedeva anche la possibilità di uscire la mattina per due ore, dalle 8.30 alle 10.30 per poter provvedere al suo sostentamento. Le forze dell’ordine verificavano la presenza in casa del pregiudicato, che non era mai stato trovato fori dall’abitazione negli ordinari controlli che la Polizia faceva presso il suo appartamento, né erano pervenute segnalazioni sulla sua inosservanza all’obbligo di dimora. Patrizio Giovanni Iacono, per il quale era stato disposto anche il divieto di dimora ad Alghero, aveva scelto di scontare gli arresti domiciliari a Pisa nell’abitazione in cui vivono la madre e un fratello minorenne di 15 anni, entrambi risultati estranei alla vicenda. Il padre del ragazzo, che era stato a lungo in latitanza, si trova ora in carcere in Sardegna, mentre il fratello maggiore è detenuto a Volterra (Pisa) per omicidio.
Non c’è che dire, una bella famiglia! Ciò che mi lascia perplesso è la posizione dei servizi sociali, che non intervengono per togliere la patria potestà nei confronti, perlomeno, del figlio quindicenne, destinato inevitabilmente a seguire il destino del padre e dei fratelli maggiori.
Sarebbe proficuo esportare noi soggetti come questo in Africa, invece del contrario!