Daria Bignardi come Nadia Toffa: «Feci una mammografia: avevo un tumore…»

14 Feb 2018 18:03 - di Redazione
daria bignardi

«Ho superato una malattia seria, ma al tempo stesso molto comune. Si ammalano milioni di donne, a cui va tutto il mio affetto». Sulla scìa dell’outing in tv di Nadia Toffa, anche Daria Bignardi racconta per la prima volta i mesi difficili della sua lotta contro il tumore, scoperto “facendo una mammografia di controllo, appena terminata l’ultima stagione delle Invasioni barbariche», rivela in un’intervista a Vanity Fair.  Sul fatto di non averne parlato finora, la conduttrice e scrittrice – in libreria con Storia della mia ansia (“per me è il mio libro più importante”) – sottolinea che “chi è ammalato considera la propria malattia il centro del mondo ma, anche se ho rispetto per chi sta soffrendo in questo momento, parlare pubblicamente della malattia in generale, o peggio ancora della mia, non mi interessa”.

 IL PUDORE – Perché? “Un po’ per pudore, un po’ per paura della curiosità o della preoccupazione degli altri, un po’ perché quando guarisci volti pagina e non hai più voglia di parlarne ancora” dice l’ex direttrice di RaiTre, che compie 57 anni proprio nel giorno di San Valentino. In Storia della mia ansia, suo sesto romanzo, “ci sono personaggi completamente inventati e altri che somigliano a persone che conosco. E naturalmente ci sono anche io” dice la scrittrice che, come la protagonista del libro, Lea Vincre, combatte con ansia, incomprensione e un tumore al seno. “Mentre scrivevo mi sono ammalata” racconta a ‘Vanity Fair’.
LA CHEMIO – E aggiunge: «La chemioterapia fa schifo, ma serve. Curarsi o operarsi non è divertente. Non ho rimosso niente, ma ho elaborato tutto anche scrivendo questo libro. Non è un libro sulla malattia e non è un libro sul tumore. E’ una storia d’amore e sul rapporto tra l’amore e l’ansia. Il cancro è soltanto un evento che lo attraversa». Un tema, quello della malattia, che – ribadisce Daria Bignardi – “non mi interessa tanto. Ne ho scritto. Lei domanda e io rispondo, ma è la prima volta e anche l’ultima spero”.

IL FUTURO – E sul futuro? Solo scrittrice? «Non me lo chiedo, faccio una cosa per volta. Ora sì. Magari in futuro potrei tornare in radio, ma scrivere mi piace e mi corrisponde più di tutto».

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