Vane le speranze di salvarla: è morta l’escursionista travolta dalla slavina in Svizzera
Alla fine non ce l’ha fatta la donna – un’escursionista 35enne esperta e avveduta – travolta il 31 dicembre da una slavina a Tujetsch (GR), ed è morta la notte scorsa all’ospedale di Coira. Vane le speranze, inutili i tentativi di strapparla a un epilogo drammatico che le aleggiava intorno da quando è stata estratta viva, ma in condizioni critiche, da sotto oltre mezzo metro di neve che rischiava di soffocarla e di farla morire assiderata.
Morta la donna sommersa da una slavina in Svizzera
La 35enne tedesca è stata completamente sepolta dalla coltre di neve durante un’escursione dal Passo dell’Oberalp, verso la capanna Maighels, verso cui si stava indirizzando insieme al compagno, anch’egli di nazionalità tedesca. L’uomo è riuscito a liberarsi parzialmente dall’assedio di neve e gelo che rischiava di imprigionarlo e ucciderlo, riuscendo ad allertare i soccorsi. La donna, allora, era stata ritrovata da un cane da valanga del Club alpino svizzero (CAS) quando già era in condizioni critiche, sepolta sotto mezzo metro di neve, ed era stata immediatamente trasportata in elicottero all’ospedale cantonale di Coira. L’uomo, con una gamba fratturata, era stato ricoverato all’ospedale cantonale di Uri ad Altdorf. Nelle ultime ore l’esito tragico della vicenda che ha trasformato l’escursione di una giovane donna esperta, un momento di vacanza, in un dramma senza ritorno.