Tajani zittisce Moscovici: è un socialista, non parla a nome di Bruxelles
Il francese Pierre Moscovici, commissario Ue agli Affari economici, non parla a nome di Bruxelles. Il giorno dopo la pesante ingerenza nella politica italiana dell’esponente socialistache ha descritto le presunte preoccupazioni dell’Europa per l’esito delle prossime elezioni di marzo, Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, mette le cose in chiaro: Monsieur Moscovici parla a titolo personale. «È un commissario europeo socialista francese, non parla a nome dell’Unione Europea», ha detto Tajani, parlando a Radio Anch’io su Radio Raiuno, del caso creato dalle parole del commissario all’Economia, contestate duramente dal centrodestra.
Tajani: Moscovici non parla a nome della Ue
«Che ci sia preoccupazione per l’instabilità – ha aggiunto il presidente dell’Europarlamento – è vero, ma credo che ci sarà un governo stabile e che gli italiani andranno a votare per far contare di piu’ questo Paese». Quanto all’opportunità di superare il limite del 3% nel rapporto deficit-Pil, teso a ridare un po’ di fiato all’economia e come leva per il rilancio del Paese, avanzata da diversi esponenti politici, Tajani ha concluso: «Il tetto non è un dogma di fede, si deve vedere a cosa serve superare i vincoli di bilancio». A caldo in tanti hanno “invitato” Moscovici a non occuparsi della campagna elettorale italiana e di restare nei confini del suo mandato. Molto duro e lapidario il giudizio di Giorgia Meloni: «L’Europa si faccia i fatti suoi», ha commentato mentre Salvini ha parlato di un’inaccettabile intrusione di un «burocrate europeo nelle elezioni italiane. In rigoroso silenzio il Pd che può contare sulle simpatie del commissario per Paolo Genitiloni e il suo governo.