La Messa “doc” secondo il Papa: stop alle chiacchiere e i preti spieghino la Parola di Dio

31 Gen 2018 11:18 - di Redazione

Il Pontefice sferza fedeli e sacerdoti, e sulla Messa “doc” suggerisce autorevoli coordinate di riferimento: stop ai commenti durante le letture e i celebranti diffondano la parola di Dio, non la notizia del giorno…

La Messa “doc” secondo Papa Francesco

Dunque, dopo l’intemerata di Papa Francesco contro l’utilizzo dei telefonini durante la celebrazione liturgica e il chiacchiericcio tra i banchi, il Pontefice torna ad ammonire sacerdoti e fedeli sul corretto comportamento da tenere a Messa e nel corso dell’udienza generale in piazza San Pietro, avverte: quando si legge la parola di Dio i fedeli devono ascoltare, non devono fare commenti e chiacchiere tra di loro. Allo stesso modo, il prete deve attenersi alla parola di Dio, non alla notizia del giorno. Bergoglio, in piazza San Pietro, alla presenza di fedeli e pellegrini arrivati da tutto il mondo, dedica la catechesi alla messa, incentrandola sulla Liturgia della Parola. «Una parte costitutiva – annota –perché ci raduniamo proprio per ascoltare quello che Dio ha fatto e intende ancora fare per noi. È un’esperienza che avviene “in diretta” e non per sentito dire». Il Papa prosegue quindi a braccio: «Quante volte mentre si legge la Parola di Dio si commenta “Ma guarda quello, guarda quella, guarda che cappello ridicolo che ha”, e si cominciano a fare commenti. È vero? Si devono fare commenti mentre si legge la Parola di Dio?», interpella quindi direttamente la piazza. «No», è la risposta corale. Poi di nuovo Bergoglio prosegue la sua invettiva contro un comportamento ormai diffuso e non adeguato al momento della celebrazione liturgica: «Se tu fai delle chiacchiere con la gente, non senti la Parola di Dio. Ed è Dio stesso che ci parla. Capito? Non parlate di altre cose. Non credo sia molto chiaro, e allora vi spiegherò cosa succede»…

Le tappe obbligate della Liturgia della Parola

«Nella Liturgia della Parola – prosegue nella sua spiegazione il Papa rivolgendosi e interloquendo direttamente con i fedeli – le pagine della Bibbia cessano di essere uno scritto per diventare parola viva, pronunciata da Dio stesso che, qui e ora, interpella noi che ascoltiamo con fede». Ed è a questo punto che Francesco insiste sull’importanza dell’ascolto: «È molto importante ascoltare: alcune volte forse non capiamo bene perché ci sono letture un po’ difficili, ma Dio ci parla anche in altro modo. Non dimenticatevi: alla Lettura, ascoltiamo la parola di Dio!». Non solo: analizzando e ripercorrendo i vari momenti della Messa, il Papa ricorda quindi anche «l’importanza del Salmo responsoriale, la cui funzione è quella di favorire la meditazione di quanto ascoltato nella lettura che lo precede. È bene che il Salmo sia valorizzato con il canto, almeno del ritornello. Anche le letture dei giorni feriali elargiscono, nel ciclo biennale, un grande nutrimento per la vita cristiana. La proclamazione liturgica delle medesime letture, con i canti desunti dalla Sacra Scrittura, esprime e favorisce la comunione ecclesiale, accompagnando il cammino di tutti e di ciascuno. Si capisce pertanto perché scelte soggettive, come l’omissione di letture o la loro sostituzione con testi non biblici, siano proibite».

No alle “notizie del giorno” in luogo della Parola di Dio

E a proposito di sostituzioni indebite, l’ultima raccomandazione affidata all’ascolto dei fedeli raccolti in piazza riguarda proprio alcune estemporanee scelte dei sacerdoti durante la messa quando, sostiene il Pontefice, «ho sentito qualcuno che legge il giornale» e soffermarsi sulla «notizia del giorno. Nooo, a messa si legge la parola di Dio. Sostituire la parola con altre cose, compromette e impoverisce il dialogo con Dio e il suo popolo in preghiera. Al contrario, la dignità dell’ambone e l’uso del Lezionario, la disponibilità di buoni lettori e salmisti – ma cercate buoni lettori (si raccomanda il Papa), si devono preparare bene – un clima di silenzio ricettivo, favoriscono l’esperienza del dialogo celebrativo tra Dio e la comunità credente… Poi, certo, il percorso della parola di Dio passa dalle orecchie al cuore e dal cuore passa alle opere buone. E allora impariamo queste cose – esorta il Papa in conclusione –. E facciamole nostre.Grazie!».

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