Egitto, ora anche i venditori di alcool nel mirino dei terroristi islamici
Ancora attacchi dei fondamentalisti islamici in Egitto. Uomini armati hanno aperto il fuoco ieri mattina contro un negozio di liquori nei pressi del Cairo, uccidendo due persone. Lo ha riferito il giornale al-Masry al-Youm, che cita fonti della sicurezza, secondo cui obiettivo dei killer – fuggiti a bordo di un tok-tok, triciclo a motore – era il proprietario del negozio, situato nel distretto di al-Omrania, nella città di Giza. In realtà il proprietario è rimasto illeso, mentre sono stati colpiti a morte i due proprietari di un negozio vicino di ricambi per auto. Ignoti al momento i motivi dell’attacco, ma potrebbe aver a che fare con il divieto di bere alcolici secondo la religione musulmana. Inoltre tre militanti sono stati uccisi nel corso di una sparatoria con la polizia egiziana vicino al Cairo il giorno dopo l’attacco sferrato alla chiesa copta di Marmina, costato la vita a 9 persone oltre all’attentatore. Lo ha reso noto il ministero degli Interni egiziano, spiegando che i tre sono stati uccisi durante un raid della polizia in una fattoria usato dagli estremisti come nascondiglio a Giza, a sud del Cairo. Si ritiene che i tre terroristi siano stati legati a Hasm, gruppo estremista che secondo le autorità egiziane rappresenta il braccio armato dei Fratelli Musulmani, fuorilegge in Egitto dal dicembre del 2013. Il ministero ha quindi riferito che la polizia ha arrestato altri dieci sospetti legati a Hasm in raid della sicurezza nella città di Qaliubia, a nord del Cairo, e nella provincia di Fayoum nell’Egitto meridionale. In un comunicato diffuso online il ministero degli Interni egiziano ha detto che il gruppo aveva pianificato attacchi contro le istituzioni e contro le forze di sicurezza ”per fomentare instabilità”.