Dopo la neve, ora è allerta fiumi: il Po è salito di 4 metri in 36 ore
Dopo la neve che è venuta giù copiosa, la paura per le slavine, il meteo ha ceduto il passo alla pioggia: tanta pioggia. E allora, scatta l’allarme – segnalato in queste ore anche dalla Coldiretti – per l’ingrossamento dei fiumi a valle nel nord Italia dove il Po è salito di 4 metri nelle ultime 36 ore per effetto dell’ondata di maltempo con nevicate straordinarie, violenti temporali e grandinate.
Neve, pioggia e grandine: e adesso è allerta sul livello dei fiumi
La situazione, monitorata costantemente e resocontata nel dettaglio dalla Coldiretti che, in queste ore in particolare, riferisce sul livello idrometrico al Ponte della Becca (Pavia) sul più grande fiume italiano che è rappresentativo della situazione di difficoltà dei bacini idrografici, punta i riflettori dal Piemonte al Veneto. La pausa concessa dal maltempo dopo le eccezionali precipitazioni – sottolinea dunque la Coldiretti – sta provocando lo scioglimento della neve con il pericolo valanghe e frane in montagna, ma anche rischio idrogeologico diffuso a causa del livello idrometrico raggiunto dai corsi d’acqua. E allora, non sono pochi i timori che in queste ultime ore si stanno indirizzando verso le aziende agricole e le comunità situate a ridosso di torrenti e fiumi dove, per effetto del rapido innalzamento, sono stati raggiunti livelli prossimi ai limiti di guardia.
Precipitazioni anomale: il livello del Po sale di 4 metri in 36 ore
Le precipitazioni anomale, come i picchi di 300 millimetri caduti in pochi giorni al Nord, hanno colpito i terreni secchi, martoriati dalla storica siccità del 2017 che – secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr – si è classificato in Italia come l’anno più asciutto dal 1800. Siamo di fronte agli effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestano con pesanti effetti sull’agricoltura italiana che, sempre secondo Coldiretti, negli ultimi dieci anni ha subito danni per 14 miliardi di euro. Si moltiplicano – precisa la confederazione dei coltivatori – gli eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi, ma intense e il repentino passaggio dal sereno al maltempo. Siccità e bombe d’acqua con forti piogge a carattere alluvionale, ma anche nevicate estreme e picchi di calore anomali si alternano – ha quindi concluso la Coldiretti – lungo l’anno e lungo tutta la Penisola. E le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti…