Catalogna nel caos, rinviata la seduta. Puigdemont non torna casa, ha paura
Il rinvio della seduta del parlamento catalano divide i partiti secessionisti. Junts per Catalunya (JxCat), la lista di Carles Puigdemont, ha diffuso un comunicato per dire che non sapeva nulla del rinvio deciso dal presidente del Parlament, Roger Torrent, esponente di Esquerra Repubblicana (Erc). Il piccolo partito secessionista antisistema Cup, così come l’associazione della società civile Anc, hanno intanto esortato Torrent a correggere il suo “errore”. Da parte dell’Erc, il cui leader Oriol Junqueras appoggia il rinvio, si fa notare che Torrent ha cercato per cinque volte di mettersi in contatto con Puigdemont, ma senza riuscire a parlarci. Oggi il Parlament doveva votare l’investitura di Puigdemont come capo del governo catalano. Torrent ha deciso il rinvio dopo che sabato la Corte Costituzionale ha affermato che l’investitura non può avvenire in assenza del candidato. Riparato in Belgio per sfuggire all’arresto per sedizione, il leader di JxCat verrà messo in carcere se tornerà in Spagna. Torrent ha ribadito che Puigdemont rimane l’unico candidato, fatto apprezzato da JxCat, ma non ha fissato una nuova data per la seduta d’investitura. Intanto Carles Puigdemont sta ultimando a Bruxelles il suo discorso d’investitura come presidente della Generalitat catalana. Lo ha riferito la sua portavoce Elsa Artadi al quotidiano catalano la Vanguardia. Secondo il giornale, Puigdemont intende farsi investire a distanza facendo leggere il suo discorso da un altro deputato, malgrado la Corte Costituzionale abbia dichiarato sabato che la sua presenza in aula è necessaria. In assenza di Puigdemont, da mesi in Belgio per sfuggire all’arresto, il presidente del parlamento catalano, Roger Torrent, ha rinviato la sessione d’investitura prevista per oggi. I deputati della lista JxCat di Puigdemont, e del piccolo partito secessionista Cup, sono però entrati lo stesso in aula. Intanto migliaia di secessionisti si sono radunati vicino al parlamento al grido di “Puigdemont presidente”. La polizia catalana ha ispezionato il taxi di un deputato in arrivo al parlamento di Barcellona, senza trascurare il cofano, con l’apparente intenzione di controllare che non vi fosse nascosto Carles Puigdemont. E’ quanto ha raccontato al quotidiano la Vanguardia il deputato coinvolto, Xavier Domenech, capolista di Catalunya en Comù-Podem, l’alleanza catalana collegata a Podemos. Puigdemont è stato candidato dagli indipendentisti come presidente della Generalitat catalana, ma rischia l’arresto immediato al suo rientro in Spagna. Oggi era previsto il voto d’insediamento, ma il presidente del parlamento ha rinviato la seduta. Nei giorni scorsi il ministro spagnolo dell’Interno Juan Ignacio Zoido aveva dichiarato che le forze di sicurezza erano impegnate per impedire che Puigdemont potesse tornare di nascosto a Barcellona. In quell’occasione aveva citato anche la possibilità che l’ex presidente della Generalit potesse nascondersi “nel bagagliaio di un’auto”.