Addio a Dorothy Malone, icona sexy nell’America puritana di “Peyton Place”
Da ieri Dorothy Malone non c’è più: e il mondo del cinema, non soltanto americano, piange la sua scomparsa, avvenuta all’età di 93 anni in una casa di riposo di Dallas, dove l’attrice viveva da un decennio. La notizia dell’addio alla indimenticabile stelle hollywoodiana è stata data dalla figlia Mimi Ester Therese Vanderstraaten, avuta dal matrimonio con l’attore francese Jacques Bergerac, già divorziato da Ginger Rogers. Una vita indomita e una carriera fuori dagli schemi, la sua, che in decenni di film e tv, tra drammi e western, tre matrimoni e due divorzi, non ha mai ceduto a facili compromessi, arrendendosi a un solo cliché: quello dettato dalla moda dell’epoca che la volle, lei bruna di nascita, bionda esplosiva come molte altre colleghe prima e insieme a lei.
Addio a Dorothy Malone, icona sexy dal fascino torbido
E allora, è stata la ragazza dal fascino acerbo ma già irresistibilmente torbido nel film bellico Prima dell’uragano (1955) di Raoul Walsh; la spietata e arida ninfomane del melodramma Come le foglie al vento (1956), diretto da Douglas Sirk – grazie al quale fu premiata con l’Oscar alla miglior attrice non protagonista – l’attrice alcolizzata e sul viale del tramonto in Furia d’amare (1958), (ispirata alla figura di Diana Barrymore); l’agguerrita pioniera western in Ultima notte a Warlock (1959) e, sopra tutti e al di là di ogni altro ruolo, ha prestato volto e indimenticabile presenza scenica alla Constance MacKenzie Carson di Peyton Place, il seriale statunitense entrato nell’immaginario americano, in cui la diva hollywoodiana ha recitato dal 1964 al 1969. E sempre, sia che si schernisse dietro un paio di occhiali e il ruolo di una giovane e timida bibliotecaria, sia che ostentasse forme procaci e sguardi dal star ammalianti, Dorothy Malone ha regalato, al grande come al piccolo schermo, l’intramontabile icona da eroina sexy, sogno proibito di molti americani votati all’austerithy del puritanesimo. Nata a Chicago il 30 gennaio 1925 come Dorothy Eloise Maloney, e già avvezza alle passerelle quando, appena liceale, debuttava come indossatrice mentre studiava per diplomarsi, venne notata da un talent-scout in una recita universitaria e scritturata per il film Il grande sonno (1946). Dotata di un innato talento drammatico e di uno persuasivo sguardo conturbante, molto personale, la diva sarebbe stata da quel momento in poi gettonatissima musa di molti importanti registi, che ne hanno valorizzato bellezza e talento in spettacolari produzioni western, come in preziosi noir d’autore. Una personalità, quella della Malone, capace di imporsi scenicamente in titoli quali Come le foglie al vento (1956), per il quale vinse l’Oscar e in film come Furia d’amare, in cui veste i controversi panni di una di una diva in declino preda di alcol e deliri depressivi. Poi, nella seconda metà degli anni Sessanta, l’incombere di una grave malattia la costringe a diradare le sue apparizioni sul grande schermo, non prima, però, di aver regalato al suo pubblico un altro, mitico ruolo: quello interpretato dal ’64 al ’69 con il personaggio di Constance MacKenzie Carson in Peyton Place, il titolo cardine di tutta la sua carriera.
Dal cinema alla tv, tra 3 matrimoni e 2 figlie
Così, dopo un temporaneo abbandono delle scene verso la metà degli anni Sessanta, a seguito di una grave malattia per cui ha rischiato di morire, Dorothy Malone ritornò sul set, ma per dedicarsi quasi esclusivamente alla carriera televisiva. E allora, tanto per citarne qualcuno tra i tanti, tra i più blasonati titoli della storia tv a cui prese parte, figurano Ironside, Ellery Queen e Le strade di San Francisco. E tra un successo e l’altro, tre matrimoni: il primo, come anticipato, con l’attore francese Jacques Bergerac, già divorziato da Ginger Rogers. L’unione, dalla quale nel 1960 è nata la figlia Mimi e nel 1962 la seconda figlia Diane Alice, si sarebbe conclusa però nel 1964, dopo aver accusato il marito di averla sposata solo per fare carriera. Nel 1969 Dorothy Malone è già pronte per una nuova unione: e si presenta all’altare con l’agente di cambio Robert Tomarkin (il matrimonio, però, dura solo tre mesi) e successivamente (dal 1971 al 1973), convola a nuove nozze con l’uomo d’affari Charles Huston Bell, più giovane di lei di 7 anni. Poi, nei primi anni Novanta, dopo la sua ultima apparizione al cinema, datata 1992, nel film “Basic Instinct” – dove le fu affidato un piccolo ruolo accanto alle star Sharone Stone e Michael Douglas – il ritiro. Il silenzio. E oggi, l’ultimo addio.