Usa, «Via la moratoria sui virus letali». Si preparano alla guerra batteriologica?

20 Dic 2017 17:29 - di Redazione
virus letali

Via libera negli Stati Uniti agli studi per la creazione di virus killer, potenzialmente pandemici e letali per l’uomo. Secondo quanto riferisce il Washington Post, è stata eliminata la moratoria decisa 3 anni fa per impedire i finanziamenti alle ricerche che prevedono la possibilità di modificare alcuni germi rendendoli più virulenti e contagiosi.

Da Ebola alla Sars: i virus letali modificabili

In base alle nuove regole, dunque, gli scienziati che vorranno mettere a punto i “virus killer” potranno inoltrare la richiesta di fondi ad hoc, secondo una nuova procedura definita dal Dipartimento della Salute e dei Servizi umani. La notizia è stata divulgata dopo un incontro stampa dei National institutes of health, durante il quale il direttore degli Nih, Francis Collins, ha precisato che «le ricerche di questo tipo possono essere condotte in un numero molto limitato di centri ad altissimo livello di contenimento». Una circostanza che sarebbe garanzia di sicurezza per operatori e cittadini. Lo stop alla moratoria si applica agli studi su microrganismi come i virus della Sars (la sindrome respiratoria acuta grave), della Mers (sindrome respiratoria mediorientale da coronavirus), dell’influenza e altri patogeni pericolosi compreso, ad esempio, Ebola.

L’allarme che portò al divieto

Il veto, ricorda il quotidiano americano, era stato imposto nell’ottobre 2014 sulla scia del dibattito acceso da scienziati del Wisconsin (Usa) e dei Paesi Bassi, che nel 2011 avevano annunciato la creazione di una variante mortale del virus H5N1 dell’influenza aviaria. Particolarmente contagioso nei furetti, il germe sarebbe dovuto servire come modello per capire i meccanismi di trasmissibilità dell’infezione fra gli uomini. Poco prima che venisse stabilito il divieto, inoltre, i Centers for disease control and prevention avevano confermato l’eposizione in laboratorio di alcuni ricercatori all’antrace. Spetterà ora a un gruppo di esperti stabilire se, negli studi sulla messa a punto di “super virus”, candidati a ricevere finanziamenti governativi, i potenziali rischi siano o meno giustificati da adeguati benefici.

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