Tra i giovani italiani avanza la “spice”: la droga che trasforma in zombie (video)

29 Dic 2017 15:02 - di Sara Gentile

Il 32,9% dei ragazzi italiani fra i 15 e i 19 anni, poco più di 800mila, ha utilizzato almeno una sostanza psicoattiva illegale nel corso della propria vita (maschi 37,7%; femmine 28%), mentre il 25,9% (maschi 30,9%; femmine 20,7%), circa 650mila giovani, riferisce di averlo fatto nel corso dell’ultimo anno. Fra le sostanze più consumate la “spice”, un cannabinoide sintetico reperibile sul web. Il quadro emerge dallo studio “Espad Italia” dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ifc-Cnr), che fa il punto sull’assunzione di alcol, tabacco e droghe tra gli studenti nel 2016. La cannabis «si conferma la sostanza psicoattiva illegale più diffusa – spiega Sabrina Molinaro, dell’Ifc-Cnr e coordinatrice dello studio Espad – Quasi un terzo dei 15-19enni (32,4%, circa 804mila) l’ha utilizzata almeno una volta nella vita, il 25,8% (circa 640mila) ne ha fatto uso nell’ultimo anno. Dato confermato anche dalla Relazione al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze, dove si rileva che i quantitativi di sostanza sequestrati corrispondono a più del 90% del totale e le segnalazioni per detenzione di cannabis per uso personale rappresentano l’80% dei casi».

Droga, la “spice” e i suoi pericoli

Al secondo posto si piazza la spice, un cannabinoide sintetico che riproduce gli effetti della cannabis e si trova particolarmente sul web: “Ne ha fatto uso l’11% (circa 275mila ragazzi) almeno una volta nella vita e il 35,5% di questi (circa 98mila) lo ha fatto 10 volte o più», afferma Molinaro. Un dato «preoccupante – sottolinea – poiché gli effetti sulla salute non sono ancora ben noti ed è quindi ancor più pericolosa». Una droga che sta preoccupando l’intero Occidente e che trasforma i giovani in zombie, come si può vedere dal video girato a Manchester. Nei consumi seguono poi «le nuove sostanze psicoattive, la cocaina, stimolanti e allucinogeni, mentre l’eroina è la sostanza meno diffusa – prosegue la ricercatrice – Si osserva, inoltre, la diffusione delle Nps (nuove sostanze psicoattive, ndr) quali oppiacei sintetici e catinoni sintetici come mefredone, ketamine, fenetilamine, utilizzate almeno una volta nella vita dal 3,5% degli studenti e quindi diffuse tanto quanto la cocaina o anche di più se si considera l’eroina, di cui ha fatto uso rispettivamente il 3,6% e l’1,5% dei ragazzi».

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