Oltraggio a Solzhenitsyn: i giovani comunisti dicono che è “nazista”. Ma il 2018 sarà il suo anno
È stato inaugurato ieri a Mosca un bassorilievo con l’immagine di Aleksandr Solzhenitsyn sul palazzo dove lo scrittore abitava e dove venne arrestato dalla polizia sovietica nel 1974. Ma il nome dell’autore di “Arcipelago Gulag” risulta ancora troppo scomodo: così c’è chi ha protestato, come i giovani comunisti rivoluzionari che hanno affisso manifesti con una foto modificata di Solzhenitsyn con in testa un cappello nazista.
Uno dei giovani bolscevichi che hanno preso parte all’azione ha giustificato l’iniziativa affermando che “commemorare un antisemita, nazista e nazionalista come Solzhenitsyn non è altro che sputare in faccia a chi ha lottato contro il nazismo cioè in faccia al popolo sovietico…”. Dunque mentre il paese si prepara a celebrare il centenario della nascita dello scrittore premio Nobel – nato l’11 dicembre del 1918 – ancora i nostalgici dei gulag ne oltraggiano la memoria, come se non bastasse ciò che dovette subire da parte del regime sovietico.
In ogni caso nel 2018 sarà inaugurato un monumento dedicato a Solzhenitsyn proprio a Mosca, con buona pace dei giovani comunisti, mentre il governo ha chiesto all’Unesco di dichiarare il 2018 “anno di Solzhenitsyn”.