Lombardia, no alla legge sulla cannabis. E’ pericolosa per i più piccoli
La III Commissione Sanità e Politiche sociali del Consiglio regionale della Lombardia ha deciso di di respingere due proposte di legge di iniziativa popolare che riguardano l‘uso terapeutico della cannabis e l’istituzione di un registro regionale del testamento biologico. La decisione è passata solo con i voti della maggioranza di centrodestra (Lega, Forza Italia, Lombardia Popolare e Fratelli d’Italia). Favorevoli ai due provvedimenti Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Patto Civico. I due progetti di legge saranno comunque discussi in Consiglio alla ripresa dei lavori in Aula dopo la pausa per le feste natalizie per ratificare la decisione presa in commissione.
La questione aveva visto la ferma opposizione di Fratelli d’Italia che, con Riccardo De Corato, aveva richiamato i due casi di bambini finiti in ospedale con tracce di cannabis nel sangue: casi che con la cannabis terapeutica “libera” potrebbero aumentare.
Allarme confermato dal procuratore minorile Ciro Cascone che, intervistato dal Corriere, aveva detto che le droghe cosiddette leggere sono ormai “sdoganate” e i bambini rischiano di imbattervisi in casa.
«A Milano aprono – aveva detto ancora – nell’indifferenza generale, negozi che vendono cannabis, semi da piantare, oli e fiori di canapa per infusi, e ultimamente anche veri e propri pezzi di “fumo” in cosiddetta versione “light”, depotenziata, con proporzioni basse e “legali” di Thc e alte di Cbd, il cannabidiolo rilassante, digestivo e antinfiammatorio. Periodicamente poi ci sono festival e fiere della cannabis».