Il Pd apre la campagna elettorale con un corteo antifascista a Como

1 Dic 2017 15:33 - di Redazione

Come da copione, dopo il gesto dimostrativo dei 13 naziskin di Como ingigantito a dismisura, arriva il corteo antifascista indetto nella stessa città dal Pd di Matteo Renzi. L’appuntamento è per il 9 dicembre e a chiamare a raccolta la piazza è Repubblica. Renzi usa come al solito twitter per propagandare la nuova versione del Pd indignato: “Qualsiasi gesto di violenza va condannato senza se e senza ma. Intimidazioni e provocazioni di segno fascistoide vanno respinti non solo dalla sinistra ma da tutta la comunità politica nazionale, senza eccezione alcuna. Su questi temi non si scherza”. E fa così eco alle lagnanze di Laura Boldrini.

Il tema tiene banco, e addirittura potrebbe ancora una volta funzionare da collante per una ricucitara in extremis a sinistra. Matteo Salvini viene indicato come lo “sdoganatore” di certi atteggiamenti estremisti e viene messo sotto accusa per avere detto che il problema è Renzi e non il presunto fascismo che ritorna. E così il Pd sembra avere già panificato la strategia elettorale: agitare l’accusa delle fake news contro i Cinquestelle e brandire lo spettro del fascismo contro Lega e FdI.

Il leader del Carroccio si è fatto dunque più cauto nelle sue dichiarazioni. Intervenendo oggi ad Agorà su Raitre ha lanciato l’invito a guardare avanti: “Fascismo e comunismo – dice – sono stati sconfitti dalla storia. Penso che non sia un servizio interessante per il paese e per il futuro stare a fare il dibattito: non torneranno né il fascismo né il comunismo, per fortuna. E quindi preferisco guardare avanti. Il problema dell’Italia qual è: il ritorno del fascismo o l’avvento del comunismo? No, è il problema del lavoro, della criminalità organizzata che campa con l’immigrazione clandestina”.

Ma Renzi non demorde, secondo lui sia Salvini che Giorgia Meloni avrebbero minimizzato quanto accaduto nella sede di “Como senza frontiere”:  “Ho fatto un appello per condannare gli skinheads, che negano la Shoah e parlano bene di Hitler. Salvini ha detto quello che ha detto, Meloni che sono ridicolo, è pazzesco, mi colpisce che attaccano me, invece di dire che questi sono fuori dal mondo, è una cosa pazzesca”.

Su Facebook intanto non è più raggiungibile l’account Facebook di Giordano Caracino, il leader del ‘Veneto Fronte Skinheads’, il gruppo che ha fatto irruzione a Como, nella sede di una Ong, contestando le politiche di accoglienza.

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