Dopo la rissa (video) Luxuria chiede scusa ad Asia Argento. «Mi faccio schifo»
La farsa sulle moelstie alle donne, vere o presunte, prosegue a colpi di accuse, scuse, pentimenti e finta solidarietà. Stavolta è la trans Luxuria a tornare sui suoi passi: «Sono giorni che mi porto dentro un magone e adesso trovo la forza di chiedere scusa ad Asia e a tutte le donne che si sono sentite ferite dalle mie parole», scrive in una lettera aperta Vladimir Luxuria ad Asia Argento dopo la lite in tv a ‘Cartabianca’ su Rai Tre. «Alla storia di Asia, non riesco a credere» aveva detto la scrittrice e militante per i diritti Lgbt, provocando così la reazione dell’attrice e regista, tornata nella trasmissione condotta da Bianca Berlinguer per confrontarsi con chi l’ha attaccata dopo aver denunciato le molestie di Weinstein. Ma ora ci ha ripensato.
«Il destino, il karma o la provvidenza (ognuno la chiami come vuole) mi ha fatto conoscere proprio il giorno dopo la trasmissione una donna che mi ha raccontato di una violenza subita 30 anni fa e che quando si era confidata per la prima volta nessuno le aveva creduto – scrive Luxuria in un post su Facebook -. Ha pianto davanti a me e io mi sono sentita di mer… Di mer… perché ero così presa da me e dal predicozzo che avevo preparato da non essere stata in grado di leggere negli occhi le tue lacrime. Perché per troppo tempo mi sono lasciata deviare dai demoni del sospetto e della diffidenza».
Luxuria passa alla solidarietà con Asia Argento
Potenza della rete…
Dopo il confronto tv, Luxuria aveva suscitato indignazione in rete, soprattutto da parte di quante e quanti avevano seguito la diretta e l’aspro confronto con l’attrice ed era stata attaccata. «Vorrei abbracciarti e ritrovare nei nostri occhi non più rancore ma la gioia di vivere che auguro a tutte coloro che hanno sofferto in passato e che vogliono combattere – conclude l’attivista -. Ti voglio bene». A stretto giro è arrivata la replica di Asia Argento: «Scuse accettate – ha scritto su Twitter – Gli insulti transofobi che ti hanno rivolto mi hanno ferita personalmente. La vita è un bel libro, voltiamo pagina».