Dj Fabo, i familiari raccontano com’è morto istante dopo istante. Cala il gelo

4 Dic 2017 14:31 - di Gabriele Alberti

Un racconto che lascia senza fiato. Parole toccanti che una madre pronuncia con cuore straziato: “Vai Fabiano, la mamma vuole che tu vada”. Così Carmen Carollo, la mamma di Fabiano Antoniani, noto come dj Fabo, racconta l’istante prima del suicidio assistito in Svizzera, quando il figliolo 40enne – cieco e tetraplegico dopo un rovinoso incidente in auto – ha premuto il pulsante, iniettandosi il veleno mortale. Il racconto della mamma e della fidanzata è angosciante e fa calare il gelo nell’aula di Tribunale dove sono tutti riuniti i familiari di Fabiano, chiamati a testimoniare al processo milanese che vede imputato Marco Cappato, accusato di aver accompagnato il 40enne deejay nella clinica Dignitas. Nell’aula è riafforata una tragedia che ha tenuto col fiato sospeso l’Italia intera, divisa sulla scelta dolorosa di Dj Fabo, sul fine vita: dilemmi che continuano ad interrogare le coscienze individuali.

“Così Fabiano se ne è andato»”

Dopo questo racconto e i particolari riferiti  in aula dalla ragazza, la “dolce morte” assume tutt’altro volto. “Il giorno prima è stata fatta una ‘prova’ per posizionare questo pulsante tra i denti, lo fa un’infermiera con la nostra visione, Fabiano si è agitato, alla fine ci è riuscito e si è calmato. Quel giorno abbiamo riso e scherzato, abbiamo parlato di tutto”. Così Valeria, fidanzata di Fabiano Antoniani,  racconta l’arrivo alla clinica Dignitas, dove il suo fidanzato è morto lo scorso 27 febbraio. La morte assistita è un dramma dal quale non ci si riprende: “Non dormo quella notte, faccio fatica a guardare ogni singolo minuto, la mattina mi metto nel letto accanto a lui come sempre, per fargli sentire il mio respiro, che c’ero. Si sveglia, e gli dico ‘ci siamo, è oggi se lo vuoi, o possiamo tornare indietro’. Mangia lo yogurt, poi c’è tutta la prassi preparatoria. Noi – io e Carmen c’eravamo quando schiaccia” il pulsante con il veleno mortale, “in pochi secondi chiude gli occhi e si addormenta”, racconta Valeria.  “Non poteva stare sdraiato, lo mettono un po’ seduto, la testa gli cade in avanti, allora io esco, esce anche sua madre e dopo qualche minuto ci avvisano che Fabiano se ne è andato”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *