Delitto La Rosa, i killer restano in cella: per il gip madre e figlio ucciderebbero ancora
Restano in cella Raffaele Rullo e Antonietta Biancaniello, madre e figlio accusati dell’omicidio di Andrea La Rosa, ex calciatore di serie C e da poco nominato direttore sportivo del Brugherio calcio, oltre che socio di un’azienda di consulenze.
Gli assassini di La Rosa restano in cella
E proprio fuori dagli spogliatoi della squadra era stato visto La Rosa, prima di scomparire nel nulla per un mese, risucchiato dalle fauci di due belve che lo hanno ucciso, sgozzandolo, e che poi, non contenti, hanno anche infierito sul suo cadavere: prima provando a scioglierlo nell’acido, quindi pensando di farlo a pezzi, e infine tentando di disfarsene dopo averlo occultato in un bidone. Il movente, poi, aggrava ulteriormente – se possibile – ruolo e azioni criminali della coppia assassina: sembra infatti che i due, a quanto fin qui ricostruito dalle indagini, non volessero restituire ad Andrea La Rosa i 38.000 euro di prestito contratto con la vittima. Per questo lo avrebbero brutalmente sgozzato e poi maldestramente occultato. E ora, intercettati, smascherati e arrestati, in un ancor più goffo tentativo di imporre una loro verità dei fatti, provano persino ad alleggerire il peso delle accuse che gravano sul loro capo.
Il gip: i killer potrebbero uccidere ancora
O almeno così ha provato a fare la madre di Rullo, Antonietta Biancaniello, che giorni fa ha tentato di addossarsi l’intera responsabilità dell’omicidio, scagionando il figlio. Oggi però, per entrambi, il gip di Milano Livio Cristofano, ha convalidato il fermo e disposto la misura cautelare in carcere per tutt’e due: madre e figlio, dovranno rispondere di omicidio volontario premeditato e di soppressione di cadavere. Necessario, per il gip, che restino in cella: unico modo per arginare e controllare la loro pericolosità ed evitare che possano uccidere ancora.