Catalogna, dopo i tribunali, la parola alla piazza: unionisti in testa nei sondaggi
La questione catalana ora è in mano ai tribunali: quello di Bruxelles per quanto concerne il mandato d’arresto europeo spiccato da Madrid contro l’ex leader indipendentista Puigdemont, e spagnolo, per quanto riguarda gli altri membri dell’ex governo catalano, tra cui il numero due Oriol Junqueras, rimasto in cella mentre gli altri 6 ex ministri sono stati liberati su cauzione. Non solo i tribunali, però: è anche la piazza a dire la sua, e a suon di sondaggi. I liberali di Ciudadanos, favorevoli all’unità della Catalogna e della Spagna, superano Esquerra Republicana (Erc, la sinistra repubblicana della Catalogna), nei sondaggi.
Catalogna, unionisti in testa nei sondaggi
Un’indagine del Centro di ricerche sociali (CIS) di Madrid pubblicato oggi, dà infatti la vittoria al partito guidato da Inés Arrimadas con il 22,5% dei voti nelle elezioni del 21 dicembre, segnando una netta inversione di tendenza. Lo studio, pubblicato poche ore prima dell’inizio della campagna elettorale, mette al secondo posto con il 20,8% la formazione indipendentista di Oriol Junqueras, che i sondaggi pubblicati finora davano saldamente in testa. Tuttavia, né l’Erc, né il blocco dei partiti chiamati «costituzionalisti» (sostenitori dell’unità) raggiungerebbero la maggioranza assoluta per formare un governo e sarebbero costretti ad alleanze complicate. Il Partido Demócrata Europeo Catalán (PDeCAT) dell’ex “presidente” Carles Puigdemont scenderebbe al 16,9%, mentre il Cup (il partito di estrema sinistra favorevole alla secessione Candidatura de Unidad Popular), al 6,7, rendendo quindi inutile la loro alleanza con l‘Erc. D’altra parte, i socialisti del PSC arriverebbero al 16%, ma il Partito Popolare (PP) di Mariano Rajoy scenderebbe al 5.8%, non sufficienti per formare un governo «costituzionalista». La chiave per “governare” potrebbe quindi essere nelle mani di En Comù Podem, la variante catalana di Podemos, con 8,6%.