Famiglia avvelenata con il tallio, arrestato il nipote di 27 anni
Svolta nell’inchiesta sulla morte della famiglia di Desio, avvelenata con il tallio. I carabinieri del Comune in provincia di Monza hanno arrestato il nipote di 27 anni per omicidio volontario e tentato omicidio. Il giovane, Mattia Del Zotto, è accusato di aver ucciso i nonni e una zia, avvelenandoli con il metallo letale, mescolato con una tisana. Le vittime del veleno sono Patrizia Del Zotto (63 anni), Giovanni Battista Del Zotto (94 anni) e Gioia Maria Pittana (87 anni).
Tallio, arrestato il nipote della famiglia avvelenata
La 63enne, badante dei due anziani, e il nonno erano morti per primi, il 2 ottobre; pochi giorni dopo, il 13, si era spenta anche la nonna dell’avvelanatore. Gli omicidi sarebbero stati premeditati ed eseguiti «a mezzo somministrazione di solfato di tallio». Sul cellulare del giovane è stata trovata la ricevuta dell’acquisto online del tallio, un metallo che non viene più utilizzato per i topicidi ma è ancora commercializzato per essere adoperato in ambito tecnologico. Altre cinque persone della famiglia sono state avvelenate dal tallio e, fortunatamente, sono sopravvissute: si tratta del marito e la sorella di Patrizia Del Zotto, la badante dei due anziani, e infine i nonni materni del ragazzo, Alessio Palma, di 83 anni, Maria Lina Pedon di 81, i suoceri di Del Zotto, ricoverati a metà novembre con gli stessi sintomi da avvelenamento da tallio. Martedì 5 dicembre i carabinieri del Gruppo di Monza, diretti dal capitano Mansueto Cosentino, avevano comunicato i risultati delle indagini sui campioni repertati nella villa di via Padova dove vivono i coniugi Palma. I tecnici dell’Istituto zooprofilattico di Torino hanno infatti isolato tracce di tallio in alcune erbe utilizzate per infusi che gli anziani tenevano in una terrina. Si è rivelata la falsa la pista del pista del tallio presente negli escrementi dei piccioni che infestavano il granaio della casa, come pure l’ipotesi di una contaminazione del pozzo.