Argentina, arrestato il fratello di Messi per possesso illegale di armi
Il fratello maggiore di Lionel Messi, Matias, è stato arrestato per possesso illegale di un’arma da fuoco da guerra in una clinica nella città di Rosario, dove si sta riprendendo dalle ferite subite in un supposto incidente nautico, secondo quanto hanno svelato fonti giudiziarie. Il crimine per il quale è stato arrestato Matías Messi, 35 anni, potrebbe portarlo ad una condanna con una pena minima di tre anni e sei mesi di carcere. Il fratello del calciatore argentino rimarrà internato e detenuto in clinica, sotto la custodia della polizia, ha spiegato il pubblico ministero José Luis Caterina a Rosario. Quando sarà dimesso, potrà essere organizzata una detenzione preventiva “intendendo che potrebbe avere le risorse per fuggire o ostacolare il processo”. Il pubblico ministero ha riferito che la pistola calibro 380 è stata trovata nella barca in cui Messi si trovava, dal personale della polizia investigativa (PDI). La pistola era “pronta per essere utilizzata” e aveva sei proiettili. L’indagine è iniziata giovedì, dopo che Matías Messi è stato salvato da un abitante di un villaggio e trasferito sulla sua barca per essere portato al club di pescatori di Fighiera, una località situata a 35 chilometri a sud di Rosario e a circa 270 a nord di Buenos Aires. L’avvocato ha detto che il fratello del campione argentino ha avuto un incidente giovedì mentre guidava la barca quando ha colpito un banco di sabbia sul fiume Paraná, al largo della città di Fighiera. “La famiglia nega l’esistenza di un’arma sull’imbarcazione, essendo totalmente false queste informazioni”, ha spiegato il gruppo familiare della stella del Barcellona in una dichiarazione. Matías Messi ha accusato fratture alla mascella, al naso e altre ferite al viso, ha spiegato il direttore del centro sanitario, Carlos Lovesio. Il fratello maggiore del capitano della nazionale di calcio argentina ha già scontato due mesi di libertà vigilata (con compiti verso la comunità in cambio di una condanna) per lo stesso reato di cui è ora accusato, porto illegale di arma da fuoco.