Zimbabwe, il “coccodrillo” al potere: e a sorpesa apre ai bianchi
Emmerson Mnangagwa è il nuovo presidente dello Zimbabwe. L’ex vice di Mugabe, fuggito in Sudafrica dopo essere stato rimosso dal suo incarico per volere dell’allora first lady Grace, che puntava a succedere al marito, ha prestato giuramento oggi a Harare, pochi giorni dopo l’annuncio delle dimissioni di Mugabe e del suo rientro nel Paese. La cerimonia si è svolta all’interno del National Sports Stadium dove gli organizzatori hanno invitato i connazionali ad accorrere numerosi per essere testimoni “di una giornata storica”. Mnangagwa era accompagnato dalla moglie Auxilia e la cerimonia si è svolta in presenza di diversi leader africani. Nelle mani del presidente della Corte Suprema, Luke Malaba, Mnangagawa ha giurato fedeltà alla costituzione e a tutte le altre leggi del paese, e promesso di promuovere i diritti del popolo dello Zimbabwe. “Risarciremo i contadini bianchi ai quali sono state espropriate le loro terre”. È una delle promesse fatte dal nuovo presidente dello Zimbabwe, Emmerson Mnangagwa, nel suo primo discorso da capo dello Stato, in occasione del suo giuramento. Il neopresidente ha fatto riferimento a tutti coloro che hanno perso i loro beni, durante la controversa riforma agraria portata avanti dal suo predecessore Robert Mugabe che aveva previsto il sequestri dei terreni agli agricoltori dell’era coloniale e la conseguente redistribuzione, all’inizio degli anni 2000. Mnagagwa, non ha fornito dettagli ulteriori ma ha difeso la riforma agraria di Mugabe come un progetto necessario e “inevitabile”. Inoltre, ovviamente, Emmerson Mnangagwa ha reso omaggio a Robert Mugabe nel suo discorso di insediamento: “Ci ha guidati nella nostra lotta per l’indipendenza nazionale e ha assunto la responsabilità della leadership in un momento ricco di sfide, per questo deve essere lodato e celebrato”, ha affermato.