Usa, il pastore avvisa i malintenzionati: «In questa Chiesa siamo armati»

21 Nov 2017 16:57 - di Federica Parbuoni
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«Siamo armati in modo pesante, ad ogni attacco risponderemo con forza letale. Sì, siamo in chiesa, ma noi proteggeremo la nostra gente». È il bizzarro messaggio di un cartello affisso sul portone di un luogo di culto a Tampa Bay, in Florida. Autore dell’avvertimento è lo stesso pastore.

Un dibattito che infiamma gli Usa

Rodney Howard-Browne, in realtà, aveva affisso il cartello già un anno fa, ma è stato dopo che un uomo ha fatto irruzione in una chiesa battista del Texas, uccidendo 26 persone, che ha deciso di fotografarlo e pubblicarlo sui social media, consegnandolo a una sicura diffusione (la pagina Facebook del pastore ha circa 150mila follower) e intervenendo in un dibattito che infiamma gli Stati Uniti. Dall’attacco del 5 novembre scorso, che non è il primo avvenuto in una chiesa, infatti, si è riacceso il dibattito sulla necessità o meno di mantenere i luoghi di culto «gun free zone».

«È nostro diritto e dovere difenderci anche in chiesa»

I sostenitori delle armi, come appunto il pastore della Flordia, affermano che questo tipo di attacchi può essere prevenuto non solo intensificando la presenza di agenti di sicurezza armati, che già esistono in molti luoghi di culto, ma anche permettendo ai fedeli di andare alle cerimonie armati. «È triste che sia necessario portare armi ed essere vigili contro assassini mentre si prega, ma è nostro diritto e dovere proteggere noi stessi e gli altri, anche in Chiesa», si legge in un commento su Instagram a sostegno dell’iniziativa del pastore della Florida, la cui Chiesa ha tra i 1200 e 1300 fedeli, molti dei quali si recano alle funzioni armate.

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