Siria, colpo di coda dell’Isis: bomba fa 26 morti. I caccia russi rispondono
È di almeno 26 morti il bilancio dell’esplosione di un’autobomba in un sito dove si trovavano numerose famiglie di sfollati nella provincia di Deir Ezzor, nella Siria orientale. Lo hanno riferito i cosiddetti attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, un gruppo ambiguo vicino all’opposizione con sede in Gran Bretagna. Secondo l’Osservatorio, che indica il sedicente Stato islamico (Isis) come responsabile della strage avvenuta tra le località di al-Jafra e al-Koniko, tra le vittime si contano 12 bambini. L’attentato arriva nel mezzo dell’offensiva lanciata del regime siriano e delle milizie alleate nella provincia di Deir Ezzor con l’obiettivo di espellere l’Isis dall’area. La notizia dell’attentato è stata confermata dall’agenzia di stampa ufficiale Sana, che parla di 20 morti e 30 feriti “a causa di un attacco con autobomba eseguito da Daesh”, acronimo in lingua araba dello Stato islamico. La Sana ricorda che la stessa zona dove oggi è esplosa l’autobomba è stata teatro lo scorso 4 novembre di un attacco analogo contro gli sfollati, sempre riconducibile all’Isis. In quel caso gli attivisti parlarono di 75 morti. Sei bombardieri a lungo raggio russi Tupolev Tu-22M3 hanno bombardato obiettivi dell’Isis in Siria, vicino ad Abu Kamal, nella provincia di Deir ez-Zor, ha reso noto il ministero della difesa russo, precisando che tutti gli obiettivi sono stati colpiti.