Salvini: “Io non faccio la stessa fine di Renzi perché non sono un bugiardo”

9 Nov 2017 14:38 - di Antonio Pannullo

“Io non ho paura di fare la stessa fine di Renzi perché prometto meno. Con Luca Zaia, io da presidente del Consiglio chiuderei la trattativa per l’autonomia del Veneto in un quarto d’ora”. A dirlo è Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, commentando le contestazioni a Matteo Renzi in Veneto. “Aveva suscitato, penso anche al Veneto, tantissime aspettative, – ha continuato Salvini riferendosi a Renzi – perché si presentava bene, parlava bene, prometteva di guardare avanti e di rottamare il passato, e di rilanciare il Paese. Poi dopo mille giorni di governo, dopo tre anni di governo, uno guarda la sua azienda e la sua scuola: quando Renzi aveva promesso di sistemare le scuole di mezza Italia, non so se vi ricordate… Uno guarda quello che ha risparmiato in più sul conto corrente, guarda quelle che sono le tasse sia a livello locale che nazionale. Una persona concretamente dice: questo parlava bene, ce l’aveva con D’Alema ce l’aveva con il mondo, poi però in tre anni ha fatto poco e niente”. Sulla questione di Banca d’Italia e del crack delle banche venete, Matteo Salvini ha aggiunto: “Su Banca d’Italia, che ha seimila dipendenti che dovevano vigilare, la penso come Renzi, con la sottile differenza che lui era al governo e poteva intervenire, mentre io sono ormai da sette anni all’opposizione e quindi l’opposizione può segnalare, denunciare, proporre … Io, quindi vedo di promettere di meno, ma la legge Fornero, costi quel che costi, deve cambiare. Perché andare in pensione a 67 anni è una follia fuori dal mondo. Sono in grado di mantenerlo come impegno. Ma non posso venire a dire che regaleremo 80 euro a chiunque passi per strada, perchè l’esperimento non mi sembra che sia particolarmente riuscito”.

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