Niger, sempre più misteri sulla morte del sergente Usa David Johnson
Sono stati rinvenuti altri resti di uno dei militari americani uccisi il mese scorso durante un attacco di un gruppo affiliato allo Stato Islamico in Niger. Lo ha reso noto il Pentagono, sollevando altre domande sulle circostanze, ancora da chiarire completamente, che hanno portato alla morte del sergente La David Johnson. Secondo quanto detto dalla portavoce del Pentagono Dana White, una squadra investigativa ha rinvenuto i resti lo scorso 12 novembre nell’ambito dell’inchiesta sull’attacco dello scorso 4 ottobre. Dubbi e domande sulla natura della missione in cui Johnson e gli altri militari sono rimasti uccisi sono stati avanzati nelle scorse settimane, anche a seguito dall’iniziale ritrosia mostrata dai vertici militari Usa a fornire informazioni, al pubblico e al Congresso, sulla vicenda. La vicenda di Johnson – che sarebbe stato allontanato dalla sua squadra dopo l’attacco, come indica il fatto che i suoi primi resti sono stati trovati solo due giorni dopo – aveva attirato l’attenzione dei media dopo che la vedova del militare aveva detto che il presidente Trump le aveva fatto dei commenti privi di tatto nella telefonata di condoglianze. La portavoce ha spiegato che i nuovi resti sono stati trovati nello stesso luogo dove il corpo del militare è stato recuperato e che i medici militari hanno confermato che appartengono a Johnson. La moglie di Johnson aveva anche lamentato il fatto che il Pentagono non le aveva permesso di vedere il corpo del marito una volta fatto rientrare il feretro.