Meloni: «Miliardi a banche e immigrati, spiccioli alle famiglie: questa è la sinistra»

28 Nov 2017 15:33 - di Augusta Cesari

«13 euro e 93 centesimi all’anno per chi accudisce un parente invalido grave e non autosufficiente: è questa, secondo i calcoli, l’indegna elemosina che il Pd ha inserito nella manovra di bilancio per i ‘caregiver familiari’, ovvero le persone che si prendono cura dei loro congiunti impossibilitati a muoversi per problemi fisici o psichici». Così su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Che rileva: «Ecco cosa significa avere la sinistra al governo: miliardi alle banche e agli immigrati, pochi spiccioli per le famiglie e chi è più in difficoltà». Una posizione netta e chiara, così come nette e chiare sono ideee programmi di FdI che Giorgia Meloni illustra in un’intervista a tutto tondo su Libero, che tocca diversi aspetti, famiglia, immigrazione, politiche sociali, sfera personale, alla vigilia dell’importante congresso di Trieste.

Le proposte per le famiglie

Si parte dai diritti delle donne e dalle politiche familiari. «Se ragioniamo di pari libertà, c’ è ancora molto da fare. Fratelli d’ Italia ha fatto una serie infinita di proposte al riguardo. Il reddito di infanzia fino ai tre anni di vita del bambino, una maggiore attenzione alle imprese che assumono donne in età fertile. Bisogna cambiare la prospettiva. La crisi della natalità è il grande problema economico del nostro tempo. Avremo sempre più pensioni da pagare e sempre meno persone che possono pagarle. Il sistema così non regge e non si può risolvere con l’ immigrazione. Piuttosto aiutiamo le donne e le famiglie. Rendiamo i nidi gratuiti e diffusi. E incentiviamo i nidi condominiali. Questa società dà per scontato che ci siano i nonni, ma non è così per molti. Io per esempio ho i nonni paterni a Milano». Una serie di proposte contenute in un “pacchetto famiglia” che langue in Parlamento, visto che l’attenzione del Pd è tutta sullo Ius soli.

Ancora donne: “Perché in Europa ci sono tante donne al potere – Merkel e May per esempio – e l’ Italia arranca? Eccetto lei c’ è il vuoto o quasi”, le chiedono nell’intervista su Libero. «E sono tutte donne di centrodestra… – risponde la Meloni- C’ è una capacità di imporci di fondo che manca alle donne di sinistra». Sinistra miope?  «Sinistra incapace di far emergere i talenti femminili» risponde la Meloni. «Loro si adoperano sulle quote rosa, sulle pari opportunità, e insistono a considerare le donne dei panda in via di estinzione. Finché ragionano secondo la regola che il posto e il potere mi toccano perché sono donna e non perché me lo merito sarà difficile contare davvero».
Questione molestie. Fioccano le accuse nel mondo del cinema. Possibile che la politica ne sia esente?
«Non sono mai passata dal letto di un capo e sono diventata un capo. Lo rivendico con forza», risponde Giorgia Meloni. «Ciò non toglie che in Italia ci siano molti uomini che pensano che dare spazio alle donne sia una gentile concessione maschile. Ed esistono troppe donne convinte di dover passare dal letto di un uomo per conquistare quello spazio. È un tabù da infrangere».

Che ne pensa delle ultime uscite di Asia Argento? «Rispondo citando il tweet di un amico: “Dario Argento ha preso sul serio la mission di padre dell’ horror italiano”». Poi entra nel merito: «Mi indispettisce l’ ipocrisia della gente e dei media. Si è sempre fatto un gran parlare di tutto e contro tutti e adesso facciamo la parte delle anime belle e inconsapevoli. Io non sono mai passata dal letto di un capo ma mi hanno attribuito relazioni con ogni leader possibile, anche i più insospettabili. Significa che fuori dalle dichiarazioni ufficiali molta gente sa quanto certe pratiche siano diffuse e lo consideri abbastanza normale, ma normale non è». «Quanti democratici clintoniani si sono stracciati le vesti buttando veleno su Trump che mortificava le donne e poi si è scoperto che il grande accusato era il produttore più potente d’ America ed elettore democratico. È tipico della sinistra radical chic cercare di dipingere l’ avversario come un mostro e poi scoprirsi il vero mostro». E le denunce tardive? «Certi fatti vanno denunciati subito, non dopo 30 anni».

Meloni: «Ecco chi sono i patrioti: siamo in tanti»

Domanda: “Una volta disse di essere la prima vittima di odio e violenze per le sue posizioni politiche e mai nessuno che pensasse di difenderla Boldrini compresa”. Risposta: «Io sono una donna che fa politica dalla parte sbagliata. E sono in molti a pensare che per questo sia addirittura giusto insultarmi. C’è anche chi ha fatto i soldi insultandomi. Quand’ero ministro della Gioventù del governo Berlusconi circolava un fumetto intitolato La Ministronza in cui un tizio mi raffigurava nelle situazioni più oscene. A quanto mi risulta è stato pubblicato e venduto per diversi anni e a nessuno è mai venuto in mente di fare una campagna in mia difesa. Ma sono una donna forte, combatto per le mie idee e non ho mai vacillato. Più ti attaccano in politica più significa che stai lavorando bene. E poi la violenza, in qualunque forma, è un’ implicita ammissione di inferiorità. Quando sei violento è perché le tue idee sono deboli».
Poi, la domanda delle domande: Meloni candidata premier? È possibile? «Lo sono già. E proprio al congresso nazionale di Fratelli d’ Italia del 2 e 3 dicembre di Trieste faremo appello ai patrioti d’ Italia e a tutti coloro che difendono il patriottismo per fondare una nuova destra».
Non è un concetto un po’ superato? Penso all’ Italia e tutto mi pare fuorché un paese di patrioti. La risposta è magistrale: «L’ Italia è piena di patrioti: le donne che fanno figli, l’ operaio che lavora, l’ imprenditore che non delocalizza, persino la maestra che fa il presepe a Natale. È un concetto moderno e presente e vivo. Ma bisogna avere il tempo di spiegarlo e diffonderlo. Servono persone che amino questa nazione, che abbiano voglia di agire con senso civico per lasciare ai figli un posto migliore, che non pensino di fuggire all’ estero alla prima difficoltà o che i problemi si risolvano con l’ invasione».

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