Meloni e Salvini: «Nelle squadre italiane giocano troppi stranieri»
La delusione per essere usciti dalla corsa al mondiale fa male a tutti. Non solo ai calciatori, ai vertici della Federcalcio e ai tifosi. Il giorno dopo la catastrofica sconfitta anche la politica s’interroga sulle reali cause del flop. Per molti esponenti del centrodestra il problema è tutto da ricercare sulle squadre che investono solo su calciatori stranieri e dimenticano i giovani italiani. «Fuori dai mondiali. Per molti di noi sarà la prima volta da quando siamo nati – dice Giorgia Meloni – E vorrei poter dire che è stata colpa della sfortuna, dell’arbitro o di chissà cosa, ma non è così». Il fatto è che nello sport, «come in ogni altro ambito, se punti tutto sugli stranieri e non investi sul vivaio italiano questo è il risultato – spiega la leader di Fratelli d’Italia ai microfoni di Rtl 102.5 – se il calcio italiano non impara che deve investire sui giovani italiani, sul vivaio, sullo sport, obbiettivamente non cambierà niente». Della stessa idea anche Matteo Salvini: «Basta con l’infornata di stranieri secondo il principio che il primo che arriva si prende perché costa poco». Il leader della Lega propone di dare «il 20% dei fondi dei diritti tv a chi valorizza i nostri ragazzi che arrivano dalle giovanili».
Renzi: «Una sberla enorme»
Parole che colpiscono nel segno. Matteo Renzi ne approfitta per passare all’attacco. «È uno sciacallo. Chi conosce il calcio sa che gli argomenti di Salvini sono ridicoli», dice il segretario del Pd. Ma poi ammette che quella di ieri è stata una “sberla enorme” che deve imporre «a tutto il movimento calcistico una riflessione». Un attacco che spinge il deputato di Forza Italia, Pietro Laffranco a scrivere su Facebook: «Tavecchio e Ventura riflettano (e si dimettano). Ma Renzi, quando rifletterà e toglierà il disturbo…?! ».