Ma quali Manhattan e Casa Bianca: i missili di Kim puntati su Seul e Tokyo

24 Nov 2017 10:59 - di Antonio Pannullo

L’allarmismo dei giornali occidentali sui fantomatici missili del dittatore nordcoreano comunista Kim Jong un che potrebbero colpire New York, la Casa Bianca, e chissà quali altri obiettivi, è completamente destituito da qualsiasi fondamento. In questo senso: la Nordcorea ha dei missili che teoricamente, forse, potrebbero anche arrivare oltre l’Oceano Pacifico, ma è chiaro che questi missili avrebbero ben poche possibilità di arrivare negli States: sarebbero infatti intercettati e distrutti dai sistemi antimissilistici di Tokyo; se Tokyo li mancasse, sarebbero distrutti dalle portaerei Usa e dagli intercettori a bordo delle portaerei. Se anche questi li mancassero, c’è la base americana di Guam e quelle delle Hawaii, ottimamente attrezzate per fermare qualsiasi tipo di missile. Infine, se arrivassero sulle coste della California, ci sono le batterie contraeree terrestri oltre all’Iron Dome americano e tutte le navi dell’Us Navy al largo delle coste Usa. Il vero pericolo è un altro, motivo per cui gli Stati Uniti non intervengono in Nordcorea: al momentodi una eventuale offensiva Usa, Pyongyang lancerebbe immediatamente dei missili dall’altra parte del 38° parallelo, su Seul, che impiegherebbero 6/7 minuti per raggiungere la popolosa capitale sudccoreana senza che nessuna forza possa fermarli. Lo stesso vale per la vicina Tokyo. È questo il motivo che blocca l’offensiva occidentale contro Kim. Nel momento in cui i radar della Norcorea vedessero una formazione di cacciabombardieri e missili diretti vero la penisola, sarebbero lanciati missili di ritorsione, e non c’è neanche bisogno che siano a testata nucleare. Intanto gli Stati Uniti intendono schierare dei caccia stealth F-22 Raptor in Corea del Sud, in vista di esercitazioni aeree congiunte con Seul. In particolare sei di questi caccia da superiorità aerea, di stanza nella base giapponese di Okinawa, saranno dispiegati per una esercitazione di cinque giorni, in programma dal 4 all”8 dicembre, denominata Vigilant Ace. Lo riportano media locali, sottolineando che si tratta di una nuova prova di forza contro la Corea del Nord. All”esercitazione, che simulerà “attacchi di profondità” in territorio nemico, prenderanno parte anche dei cacciabombardieri F-35.

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