La Sicilia premia il centrodestra e distrugge Renzi “il fantasma”
Tutti zitti, i commenti si faranno domani, sulla base dei risultati veri. I big non si sbilanciano, ovviamente, ma comunque vada per il centrodestra unito, da Forza Italia a Fratelli d’Italia, fino a Matteo Salvini e i leghisti “meridionali” queste elezioni saranno un successo. La candidatura di Nello Musumeci, che negli exit poll è dato in netto vantaggio rispetto al candidato grillino Cancelleri, con il piddino Micari sotto il 20%, ha avuto il merito di rassicurare gli elettori del centrodestra “old style”, quello che ama vedere i leadar, da Berlusconi alla Meloni fino a Salvini, lavorare a testa bassa per un candidato comune, in questo caso scelto da Fratelli d’Italia e premiato dagli elettori, almeno stando alle rilevazioni degli exit poll. Non si festeggia ancora, nel centrodestra, per prudenza e per scaramanzia, ma al momento c’è comunque un giustificato ottimismo.
Chi ne esce con le ossa rotte è invece Matteo Renzi, che in Sicilia, dopo aver annusato i sondaggi, praticamente non si è fatto vedere e che domani, statene certi, archivierà il tracollo siciliano del suo partito come un risultato locale. “Il Pd non avrà alcuna conseguenza sul piano nazionale, paghiamo le divisioni e i veti della sinistra”, ha spiegato in tv il renzianissimo Davide Faraone, che in tutti i modi ha cercato di tenere fuori il suo leader dalle valutazioni politiche. Ma da domani, nel Pd, si apre la notte dei lunghi coltelli.