La Boschi vola in Giappone per un selfie con Ivanka Trump. Ma chi paga?
Maria Elena Boschi ha preferito lasciare la Sicilia, dove il Pd ha già capito che la sconfitta sarà pesante, al punto che perfino Matteo Renzi se l’è data a gambe levate scegliendo la passerella americana con gli obamiani, che non porta voti ma porta “like” sui social. Identico ragionamento per la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio, che è volata in Giappone per la World assembly for women, un evento in rappresentanza delle donnne sui temi della violenza e dello sfruttamento in cui la figlia di Donald Trump, Ivanka, sarà la star assoluta. «Ho presentato la roadmap della prossima ministeriale sulla parità di genere di Taormina, che si concentrerà sull’avanzamento delle donne nelle posizioni di leadership a livello politico ed economico, sull’accesso da parte delle donne al mondo del lavoro e il diritto alla parità di retribuzione e alla lotta a ogni forma di violenza di genere, con una particolare attenzione alle vittime di tratta. L’Italia è impegnata per costruire un mondo in cui le donne possano davvero fare la differenza», ha spiegato la Boschi al suo arrivo a Tokyo. Un suo discorso era previsto ieri in apertura dei lavori ma poi è slittato perché la Boschi è arrivata un giorno dopo il previsto: interverrà lo stesso, ma nel frattempo c’è scappato il selfie con Ivanka Trump, che è già sui social della sottosegretaria, in assoluto rispetto dello stile “social” di Renzi. La domanda, però, sorge spontanea: tutto ciò è a carico del contribuente o la Boschi spiegherà che ha pagato tutto di tasca sua? Ai social (della Boschi) l’ardua sentenza…