Istat, cala la fiducia di consumatori e imprese. E si teme per il Natale
Cala la fiducia di consumatori e imprese rispetto alla situazione economica del Paese. A rivelarlo è l’Istat, nel suo rapporto periodico. In particolare, i dati di novembre evidenziano che sono soprattutto i consumatori a perdere fiducia, facendo registrare un calo di due punti, mentre la flessione è più lieve nel mondo delle imprese e si attesta a un meno 0,3.
In calo tutti gli indicatori della fiducia
In termini assoluti l’indice della fiducia dei consumatori passa da 116,0 a 114,3; quello delle imprese da 109,1 a 108,8. Per quanto riguarda i consumatori, poi, emerge che tutte le componenti del clima di fiducia sono in diminuzione, seppur con intensità diverse: la componente economica e quella futura registrano un calo più deciso (da 143,3 a 139,2 e da 121,6 a 119,8 rispettivamente), mentre il deterioramento è più contenuto per la componente personale (da 105,9 a 105,7) e corrente (da 111,5 a 110,1). Più in dettaglio, spiega l’istituto di statistica, si evidenzia una diminuzione del saldo relativo sia ai giudizi sia alle aspettative sulla situazione economica del Paese nonché un aumento delle aspettative sulla disoccupazione. Per quanto riguarda la situazione personale, i giudizi sulla situazione economica della famiglia sono in peggioramento, mentre le aspettative sono in aumento.
Una «brutta notizia per il Natale»
Per l’Unione nazionale consumatori i dati Istat sono una «brutta notizia in previsione del Natale». «I dati di oggi – ha commentato il presidente Massimiliano Dona – confermano la bontà di quello che abbiamo sempre detto in occasione degli ultimi 5 precedenti rialzi, ossia che, anche se eravamo di fronte a un aumento della fiducia complessiva, era presto per cantare vittoria, dato che le componenti che più influivano sui consumi, come quelle sulla situazione economica della famiglia, restavano negative o altalenanti». Ancora più duro dil giudizio del Codacons, per il quale si tratta di «una doccia fredda» e «di una pessima notizia, soprattutto perché la diminuzione dell’indice arriva a ridosso delle festività natalizie e potrebbe avere effetti deleteri sui consumi dei cittadini, portando le famiglie – ha sottolineato il presidente dell’associazione, Carlo Rienzi – a ridurre la spesa e rimandare gli acquisti al futuro».
Per Confesercenti «pesa lo stallo della politica»
Preoccupata anche Confesercenti che ha sottolineato come i dati Istat dipingano «un quadro fatto più di ombre che di luci, con un improvviso, seppure non catastrofico, peggioramento del giudizio delle famiglie sia sulle condizioni attuali dell’economia che sull’andamento futuro». Una situazione su cui per Confesercenti, «pesa lo stallo della politica, particolarmente evidente questo novembre, e che ci auguriamo non incida sul Natale».