Il comunista Ulivieri difende Tavecchio: «Il Mondiale? Non era in programma…»
«Non c’era l’ingresso al Mondiale nel programma elettorale, non è un caso…». Parola di Renzo Ulivieri, vicepresidente della Figc nonché presidente degli allenatori italiani, pronto a difendere Carlo Tavecchio dalle richieste di dimissioni che piovono da più parti. Ulivieri, il tecnico emiliano che non fa mistero di fare politica perfino quando siede in panchina, ovviamente con la sinistra più estrema, tende a giustificare i vertici della Figc, e quindi anche se stesso, dopo la mancata qualificazione a Russia 2018: «Mi sembra normale che ci siano responsabilità un po’ di tutti. Poi è indubbio che siamo andati fuori in 180 minuti dove gli altri hanno tirato una volta in porta e c’è questo da considerare: non siamo riusciti a trovare il bandolo della matassa, è vero. Però dalla Spagna in poi siamo calati, c’è poco da fare: lo dicono i risultati. Dimissioni di Ventura? Qual è il senso, la logica? Non capisco. La politica generale di una Federazione, in un momento difficile anche a livello di leghe, c’entra poco con la qualificazione al Mondiale. La politica è la politica, poi se si va indietro negli anni, io ne ho anche di più e mi sembrano discorsi brutti da fare sinceramente».