Igor il russo, 7 mesi di caccia inutile. Ed è “guerra” tra polizia e carabinieri

1 Nov 2017 11:19 - di Penelope Corrado

Il pluriomicida Igor il russo è ancora libero perché carabinieri e polizia non si sono scambiati informazioni cruciali. Lo scrive la questura di Ferrara, puntando l’indice sullo scarso affiatamento tra le forze dell’ordine.

La Questura di Ferrara: “Su Igor il russo informati solo dai giornali”

La clamorosa rivelazione emerge in un atto depositato al gip di Ferrara contro l’archiviazione dell’esposto dei figli Di Valerio Verri (la seconda vittima del killer di Budrio). Secondo loro, il padre non doveva essere mandato allo sbaraglio nelle valli dove si nascondeva il killer. Come si legge nell’atto giudiziario, «i carabinieri di Ferrara non potevano non sapere che Norbert Feher, alias Igor Vaclavic, fosse indiziato pesantemente dell’omicidio di Davide Fabbri. E sapevano fin da subito che si nascondeva nelle campagne tra Argenta, Porto Maggiore e Molinella, dove poi uccise la sua seconda vittima Valerio Verri». Sapevano e «omisero» di avvertire il Comitato provinciale per la sicurezza e la Questura, che informati avrebbe potuto collaborare alle indagini e sospendere l’attività dei volontari dell’antibracconaggio salvando così la vita all’ambientalista.

Igor il russo è fuggito in Brasile?

Ormai sono passati sette mesi da quel 1 aprile, quando il killer fece irruzione nel bar di Davide Fabbri, assassinandolo. Da allora non c’è stata tregua per le forze dell’ordine. Agenti speciali, cecchini e carabinieri, che tra nuove piste e segnalazioni continuano a ritmo serrato le ricerche. Oltre mille uomini hanno presidiato invano il territorio tra Molinella, Argenta, Budrio e Portomaggiore. La zona rossa dove si sospettava avesse trovato rifugio il latitante. A sette mesi dalla fuga, però, si fanno sempre più insistenti le ipotesi che l’ex militare dalle mille identità sia all’estero. Una segnalazione è arrivata perfino dal Brasile. Altri sostengono, invece, che “Igor l’imprendibile” non sia mai andato via. Il che renderebbe ancora più beffarda la vicenda.

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