Fratelli d’Italia denuncia: situazione esplosiva nei Cie, correre ai ripari

16 Nov 2017 18:06 - di Redazione

“Le situazioni di tensione e le difficoltà enormi che l’Italia sta affrontando ormai da qualche anno sul fronte immigrazione, causa una assurda politica dell’accoglienza, si registrano quotidianamente e purtroppo ora fa notizia solo il caso più esasperato – afferma preoccupato il consigliere regionale e Coordinatore per il Veneto di Fratelli d’Italia, Sergio Berlato – Quello che sta succedendo nei centri di accoglienza però sta assumendo ormai da mesi un aspetto fortemente allarmante con conseguenze imprevedibili”. “Un pericolo continuo per gli operatori e per gli sfortunati residenti, costretti ad assistere impotenti ad atti vandalici e di usurpazione nei Comuni ospitanti o vicini ai centri d’accoglienza. Liti continue e contrasti tra presunti profughi fino ad arrivare a una morte sospetta a Torino o ad episodi di orrore nella struttura di Pistoia dove per una banalità gli ospiti si prendono a morsi fino a staccare le falangi”, denuncia Sergio Berlato. “Ordinaria follia che non possiamo tollerare diventi la normalità – precisa Berlato – Nell’ex-base di Cona addirittura siamo arrivati alla protesta di questi presunti profughi usciti di notte in massa dal centro e decisi a marciare verso la prefettura veneziana, creando un disagio enorme nella circolazione sfociato anche con un tragico incidente”. “Tutta questa situazione era prevista e noi di Fratelli d’Italia sia a livello regionale, sia a livello parlamentare, l’avevamo con forza fatta presente a tutto il governo in più occasioni con mozioni ed interrogazioni alla Camera”, ricorda il consigliere Berlato. “Fin da subito, quando il ministro dell’Interno nel 2015 parlava di momentanea situazione di emergenza, abbiamo accolto gli appelli dei sindaci, abbiamo ascoltato la forte preoccupazione dei cittadini e ci siamo attivati in tutte le sedi presentando proposte concrete proponendo un cambiamento radicale della strategia di politica estera – spiega – Blocco delle frontiere, accordi con i governi dei Paesi nord africani per bloccare gli sbarchi, verifica dell’operato delle presunte ong, presa di posizione in sede europea per una gestione dell’immigrazione e condivisione di scelte internazionali e tutto questo mentre nel territorio nazionale dovevano essere chiusi gli hub dopo l’identificazione di tutti gli ospiti fino ad allora presenti e rimpatrio totale di tutti quelli che non hanno i requisiti di rifugiato politico”. “Oggi siamo in questa devastante situazione perché il governo ha respinto tali proposte e per gli accordi internazionali si è mosso tardi ed in modo non deciso”, conclude amareggiato Berlato.

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