Droga, blitz dei carabinieri nel Barese: sgominata banda di trafficanti: 10 arresti
Maxi blitz anti-droga dei carabinieri del comando provinciale di Bari: sgominata una pericolosa banda di trafficanti. I militari stanno eseguendo, nella città e nel territorio metropolitano, 10 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip del tribunale barese, su richiesta della competente Procura della Repubblica, nei confronti di altrettanti italiani, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione armata, finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione tentata ed altro.
Maxi-blitz dei carabinieri: sgominata banda dedita al traffico di droga
I provvedimenti scaturiscono da una complessa indagine, svolta dalla compagnia di Triggiano (Bari), conclusa nella primavera del 2017, Dalle indagini è emersa l’esistenza di un «sodalizio criminale strutturato», attivo «nell’hinterland meridionale della città – spiegano carabinieri – e dedito alla gestione delle più remunerative piazze di spaccio della zona, che venivano rifornite di ingenti quantitativi di cocaina, hashish e marijuana, approvvigionati a Bari e dalla Spagna». Le indagini hanno anche messo in luce i differenti ruoli svolti dagli indagati all’interno della banda criminale, struttura in un’articolata struttura suddivisa in pusher, detentori e corrieri della droga. Al vertice figurava un pregiudicato di Capurso (Bari), che «personalmente – sottolineano i carabinieri –organizzava l’opera degli altri sodali, mantenendo i contatti finalizzati a garantire i rifornimenti e il commercio della droga».
Droga, il ruolo cruciale delle donne nella banda
Non solo: nell’ambito del blitz dei carabinieri del comando provinciale di Bari contro una banda armata di trafficanti di droga, è emerso l’importante contributo garantito dalle tre donne appartenenti al sodalizio, colpite anche loro dalle misure restrittive a cui si è dato esecuzione sin dalle prime ore del mattino. Secondo quanto emerso dalle indagini, infatti, le tre donne garantivano sia la custodia e la movimentazione occulta degli stupefacenti, sia il sostentamento economico dei membri della banda, quando si trovavano nello stato di detenzione. Tra di loro, la madre del capo del sodalizio è risultata la più attiva. Dalle indagini è emersa anche la «spiccata aggressività» dell’organizzazione. Secondo quanto ricostruito dai militari, il capo banda aveva esploso a Capurso, nel maggio 2016, alcuni colpi di fucile a canne mozze contro l’ingresso dell’abitazione di uno spacciatore perché pretendeva il pagamento di una partita di droga, a lui fornita dal gruppo criminale. Nel corso delle indagini, i carabinieri hanno arrestato, in flagranza, cinque pregiudicati, tra i quali uno dei membri dell’organizzazione sorpreso a coltivare, in un fondo rustico di proprietà, decine di piante di cannabis da destinare al mercato illecito. Complessivamente è stato sequestrato un considerevole quantitativo di sostanze stupefacenti. Un maxi blitz che ha sgominato una delle organizzazioni più attive sul territorio in uno dei centri propulsori di spaccio.