Chi di rete ferisce, di Photoshop perisce: dissidente grillina “sparisce” dalla foto
Chi di rete ferisce, di Photoshop perisce: lo sa bene – o almeno lo ha appreso personalmente in queste ultime ore – la consigliera pentastellata dissidente Stefania Batzella, che alla fine del mese scorso ha lasciato il Movimento (e andandosene ha sbattuto sonoramente la porta), e che da quel momento è stata oscurata, censurata e adesso letteralmente cancellata dai profili social dei grillini, fino a poco fa suoi colleghi e co-protagonisti di post, tweet e foto.
La Batzella punita con Photoshop
Fino a poco fa, appunto: fino a quando il diktat censorio, implicitamente condiviso online dai movimentisti attivi in Rete, dopo la fuoriuscita della Batzella è diventato un must da applicare con tutti i mezzi: compreso Photoshop. E allora, forse si sono leggermente allargate le figure ai lati; si sono impercettibilmente schiacciate le sagome, ridisegnati gli spazi e gli equilibri (non solo fotografici): fatto sta che l’ex grillina sparita dal Movimento, la Batzella, è sparita anche dalla foto del gruppo consiliare di cui faceva parte. O come recita l’ampio servizio che Repubblica online dedica alla singolar tenzone politico-mediatica, «almeno da quella che campeggia sulla pagina Facebook di Francesca Frediani, che con Batzella ha avuto uno scontro molto duro nelle ultime settimane». Lo scontro a distanza tra le due (grilline valsusine entrambi), consumatosi sui social, era partito da uno scambio, non proprio lusinghiero, sul web, nel corso del quale tra le duellanti pentastellate, – tra accuse e recriminazioni –sono volati colpi sotto la cintura e affondi polemici, fino alla resa finale della Batzella, che – sempre rigorosamente online – ha annunciato l’addio al gruppo.
Botta e risposta social: la replica finale su Wa
Detto, fatto: dopo aver postato l’ultimo j’accuse – «lo slogan “uno vale uno” non vale all’interno del gruppo, ha tuonato la consigliera, dove le gerarchie prevalgono sugli spazi, sul bene comune, sui meriti, mi sento discriminata e lesa nella dignità» – la risposta M5S non ha tardato ad arrivare: e dal profilo dell’antagonista Frediani è spuntato a stretto giro il ritocco (e la stoccata finale). La didascalia esplicativa pubblicata dalla Frediani poi esplicita e ufficializza l’ostracizzazione mediatica: «Quella foto è la mia immagine di copertina sulla pagina Facebook – ha chiosato la Frediani – ci tengo molto perché c’è Beppe Grillo, ma è chiaro che non potevo più usarla visto che ritraeva con noi una persona che ha lasciato il Movimento. Avere una nuova foto con Beppe non è facile e così abbiamo valutato di correggerla. Peraltro è il nostro “manifesto” e ci giochiamo spesso – ha quindi aggiunto – ne abbiamo anche versioni in cui alcuni consiglieri hanno i capelli da rockabilly». E così, dopo il danno e la beffa, l’ultima replica è toccata alla Batzella, che stavolta via WhatsApp, ha liquidato la questione scrivendo: «Il passato e il lavoro fatto non si cancellano con Photoshop. È un piccolo esempio del clima che si viveva in quel gruppo: i fatti parlano da soli». Come a dire che alle foto non serve neppure la didascalia…