Capone (Ugl): “Sulle pensioni non ci siamo. Pronti a scendere in piazza”

22 Nov 2017 16:12 - di Redazione

“Purtroppo, le condizioni per il pensionamento restano indecorose sul piano sociale. Il governo può e deve fare di più, l’obiettivo di questa seconda fase di incontro con i sindacati doveva essere quello di rivedere la precarietà del sistema previdenziale italiano, invece di perseverare in un limbo che mette in pericolo e non tutela i giovani, i lavoratori e i pensionati”. Cosi Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, in merito all’incontro governo-sindacati sulle pensioni. “Questa legge di bilancio doveva porre maggiore attenzione sul tema pensioni e welfare sociale, introducendo nuovi elementi a favore di tutti i cittadini, proponendo correzioni necessarie ad eliminare le note iniquità previdenziali. Se non si interviene su questo fronte, non si avrà nessuna ripresa economica, soprattutto se il governo continua ad ignorare i problemi cardine dell’Italia, che sono legati alla mancanza di lavoro e relative tutele. L’Ugl è pronta alla mobilitazione in piazza come la Cgil”.

Intanto la partita sulle pensioni si sposta in Parlamento e si lega a filo doppio con la legge di bilancio: il governo infatti presenterà un emendamento con cui trasferire nella manovra, in discussione in Parlamento, l’esenzione per circa 15-20 mila lavoratori impegnati in attività gravose dall’innalzamento dell’età pensionabile a 67 anni dal 2019, un diverso e meno impattante calcolo dell’incidenza delle aspettative di vita sull’età pensionabile e un ampliamento alle nuove categorie di attività gravose, dal 2018, della platea dell’Ape social. Si chiude così il lungo confronto con Cgil Cisl e Uil che non può vantare però un epilogo unitario. Se Cisl e Uil apprezzano gli sforzi dell’esecutivo, non così la Cgil che boccia il documento finale del governo come “insufficiente”, per fare un deciso cambio di passo rispetto alla riforma Fornero e offrire una prospettiva diversa per giovani e donne, annunciando di voler tornare in piazza per una mobilitazione, il 2 dicembre prossimo.

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