Weinstein continua a far discutere: e se a litigare sono Lory Del Santo e Cecchi Paone… (VIDEO)
Il caso Weinstein continua a tenere banco: e mentre anche uno degli autisti dell’ex potente produttore di Hollywood finisce per inguaiarlo – molestava le ragazze pure sul sedile dell’auto, ha confessato ai media d’oltreoceano il conducente un tempo al servizio del re della Miramax e per cinque anni al volante dell’auto che lo portava a scorrazzare durante i suoi soggiorni in Costa Azzurra – nel salotto tv di Mattino 5, in cui si dibatte sulla sottile linea di confine che separa abuso di potere e molestia sessuale, ci si confronta come su un ring: e i colpi sotto la cintura si sprecano…
Scontro tv tra Lory Del Santo e Cecchi Paone
La diatriba a favore di telecamera questa volta investe Alessandro Cecchi Paone e Lory Del Santo che, contrariamente a quanto ci si aspetterebbe, sembrano ragionare e argomentare a ruoli “invertiti”. E allora: «Io cerco la verità, ci sono donne che per andare in tv o al cinema non si fanno scrupoli, fanno parte di un’altra categoria, e magari sono loro a molestare i produttori», esordisce l’attrice e regista ex attestandosi su ardite posizioni anti-femministe. «Questa è la prova per cui le donne non denunciano, perché invece di essere aiutate nella loro tragedia fisica e psicologica vengono messe sotto accusa da altre donne», replica alzando i toni della discussione e declinando il livello allo scontro dialettico propedeutico alla conquista degli ascolti il giornalista tv Cecchi Paone.
Il dibattito s’infiamma. E i toni della discussione pure
E se per Lory Del Santo in inedita veste di difensore della cause perse «bisogna considerare tutti gli aspetti per rispetto della famiglia», per Cecchi Paone non ci sono perifrasi conformiste e anticonformistici appelli deontologici che tengano, tanto che senza ulteriori indugi politically correct, il giornalista e conduttore tv sentenzia e chiude: «Qui ci sono più di 50 donne che dicono di essere state molestate e violentate: te lo devo dire io da uomo per farti arrabbiare come donna?». Poi la rissa in diretta sfuma come l’immagine che passa al nero del tassativo degli spot: tutto è rimandato al prossimo match, a un nuovo dibattito-scontro in tv.