Vita lavorativa e depressione, una relazione pericolosa: i dati dell’Oms

7 Ott 2017 13:30 - di Alessandro Bovicelli

Esiste un forte legame tra la depressione e la nostra vita lavorativa. Il 25% delle giornate di lavoro perse sarebbe legato a questa patologia, secondo L’OMS alla vigilia della giornata mondiale della salute mentale che si terrà il 10 Ottobre. Varie ricerche hanno messo in evidenza quanto alcune situazioni negative al lavoro abbiano un impatto sulla salute mentale. Ad esempio risulta come fenomeni di bullismo siano frequenti fra persone depresse e nel 30% dei casi il bullismo è antecedente alla malattia. Il lavoro che una volta era prevalentemente fonte di felicità oggi diventa reattività , costante sottoposizione a valutazioni personali, causa di problemi e patologie mentali. Il lavoro dovrebbe essere collegato al nostro benessere psicologico anche perchè influisce sull’autostima di ogni individuo. Non viverlo con soddisfazione può avere effetti devastanti. La sensazione è quella di inadeguatezza , insicurezza , fragilità. Tanto che qualcuno finisce per ammalarsi.

I dati internazionali ci dicono che i disturbi depressivi e d’ansia sono i più comuni e diffusi disturbi mentali. Si stima che nel mondo 300 milioni di persone soffrano di depressione e 260 milioni manifestino disturbi d’ansia. Solo in Italia sono circa 10 milioni i depressi. La depressione è già oggi la seconda malattia invalidante nel mondo e nel 2030 sarà sul gradino più alto di questo non invidiabile podio. Si ritiene fondamentale costituire una rete per combattere la depressione promuovendo validi percorsi diagnostici e terapeutici in collaborazione con la medicina generale, la pediatria, la scuola, gli ambienti di lavoro con la consapevolezza che per avvicinare le persone alle cure occorre combattere la disinformazione e il persistente stigma che le allontana dalle cure stesse. 

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