Rajoy ai catalani: «La Spagna è una. Non si media tra governo e illegalità»

11 Ott 2017 16:57 - di Redazione

Mariano Rajoy è stato netto: “Non c’è mediazione possibile fra un governo democratico e l’illegalità. Non si può negoziare sulla sovranità dell’insieme della Spagna e l’indivisibilità della Spagna”. Punto. Ed ecco, quindi,  l’attacco alla Generalitat catalana: i leader catalani ha detto Rajoy “hanno portato avanti un attacco assolutamente sleale e pericoloso ” all’unità spagnola e alla “convivenza pacifica tra i cittadini”. l premier spagnolo, intervenendo al Parlamento per riferire sugli ultimi sviluppi della crisi in Catalogna. “Da parte mia sono sempre stato aperto al dialogo” ha spiegato Rajoy, rivelando poi di aver “avuto colloqui con i dirigenti della Generalitat e ho sempre mostrato la volontà di comprendere”. Il referendum illegale del primo ottobre “non è stato un’azione innocente o democratica”, ma era parte, ha spiegato Rajoy “di una strategia politica per imporre l’indipendenza” aggiungendo che “nessun risultato di questo referendum può dare legittimità politica” a pretese di secessione. Rajoy ha parlato di piano “antidemocratico” fin dalla sua origine. E, comunque, “la risposta del presidente della Generalitat segnerà le decisioni che prenderà il governo nei prossimi giorni”, ha detto il primo ministro spagnolo, sottolineando che la richiesta di chiarimenti a Barcellona servirà a offrire “chiarezza e sicurezza” ai cittadini di fronte alla “confusione” generata dalle dichiarazioni fatte ieri dal presidente della Generalitat Puigdemont. Del resto il testo dell’articolo 155 della Costituzione precisa che “se una comunità autonoma non rispetta gli obblighi imposti dalla Costituzione o altre leggi o agisce in modo da attentare gravemente agli interessi della Spagna”, il governo di Madrid, “previa una richiesta al presidente della Comunità autonoma, e in caso non sia ascoltato”, possa “con l’approvazione della maggioranza del Senato, adottare i mezzi necessari per obbligarla al compimento forzoso di questi obblighi o per la protezione dell’interesse generale”. L’articolo 155 aggiunge, senza altri dettagli, che, a questo fine, il governo può “dare istruzioni a tutte le autorità delle comunità autonome”.

 

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