Morto il mostro di Bolzano: sonnambulo, mutilato nei genitali, uccise 5 donne

17 Ott 2017 19:33 - di Monica Pucci

Cinque donne uccise, quattro ergastoli e trent’anni di condanna. È morto nel carcere di Bollate, vicino Milano, Marco Bergamo, il cosiddetto mostro di Bolzano: aveva 51 anni e stava scontando la sua pena negli ultimi giorni in un ospedale del penitenziario dove era stato ricoverato in ospedale per problemi polmonari.

Marco Bergamo tra il 1985 e il 1995 aveva ucciso cinque donne, tra cui una studentessa di 15 anni ed era stato arrestato il 6 agosto del 1992, quando aveva 26 anni. Introverso, timido, con l’hobby della fotografia, da giovane collezionava coltelli e li portava con sé ma senza mai incorrere in disavventure giudiziarie. Da ragazzo si diploma e inizia a svolgere piccoli lavoretti, ma sempre con grande riservatezza: sonnambulo ed erotomane, ama rubare indumenti intimi femminili e manifesta grosse difficoltà sessuali anche a causa dell’amputazione di un testicolo, dovuta a un tumore, deficit che lo rendeva incerto e permaloso. Odiava le donne che lo rifiutavano o sorridevano di lui, ammetterà poi negli interrogatori.

Il 3 gennaio del 1985 uccise una studentessa di 15 anni, Marcella Casagrande, a coltellate, pochi mesi dopo la quarantuneneenne Annamaria Cipolletti, prostituta. dopo sette anni tornò di nuovo in azione e le vittime furono tutte prostitute: Renate Rauch, 24 anni; Renate Troger, di 19,  Marika Zorzi, di 20. Proprio il rifiuto o lo scherno delle vittime, anche delle prostitute, durante gli incontri sessuali avrebbero trasformato Marco Bergamo in un assassino seriale mai pentito.

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