Manovra, Amatrice dimenticata dal governo. Pirozzi: «Pronti a fare la guerra»
«Certo, siamo rimasti delusi. C’erano state date altre informazioni». Il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, si aspettava nella manovra misure ad hoc sul sisma del Centro Italia e spera ci siano ancora i margini per inserirle nell’iter parlamentare o eventualmente in un decreto specifico. «Altrimenti facciamo la guerra», avverte.
Le correzioni alla manovra chieste al governo
I sindaci delle zone terremotate attendono norme per velocizzare la ricostruzione, ma anche il differimento della sospensione dei termini dei versamenti e degli adempimenti tributari e delle imposte sospese. E non solo. «Avevo chiesto anche l’allungamento dei termini previsti per la presentazione delle domande per usufruire dei vantaggi della “zona franca urbana”, invece – sottolinea il sindaco di Amatrice – il periodo per la presentazione delle domande è molto ridotto, per il sisma dell’Emilia furono previsti 4 mesi, nel nostro caso 20 giorni». «Inoltre non è prevista l’esenzione dei contributi, ma solo delle tasse, per le aziende familiari. Qui non ci sono Srl, il 95% delle attività che sono state distrutte è fatto da un tessuto di aziende familiari», sottolinea Pirozzi, facendo riferimento all’esclusione dall’esenzione per alcune categorie di soggetti, come ad esempio il titolare dell’impresa.
Pirozzi: «La nostra unica speranza sono gli italiani»
«Sono stufo. Andremo in consiglio comunale e – continua il primo cittadino – faremo un regolamento. A chi usufruirà della zona franca urbana, anche come azienda familiare, rimborseremo noi i contributi». Un’azione possibile, rimarca il sindaco, solo grazie alle risorse e alla grande solidarietà ricevute dal Comune di Amatrice: «Per noi oggi l’unica speranza è data dalla solidarietà del popolo italiano – afferma Pirozzi – se non avessi aperto un conto corrente, saremmo stati spazzati via dal terremoto». «Tutte le aziende familiari che oggi hanno riaperto meritano un premio – aggiunge Pirozzi – se non le aiutiamo tutto il principio della zona franca urbana non ha un’incidenza diretta sui comuni del Centro Italia».