L’Austria vira a destra, vince Kurz. Il leader che vuole chiudere agli immigrati
L’Austria vira a destra come da pronostico: i popolari del 31enne ministro degli Esteri Sebastian Kurz – che potrebbe diventare il più giovane cancelliere nella storia del Paese ed in Europa – balzano al 31,7% dei consensi, il 7,7% in più del 2013. “Vi posso promettere – è stato il suo commento a caldo – che da oggi lotterò con tutte le mie forze per cambiare questo Paese”.
L’estrema destra del Fpoe guidato da Heinz-Christian Strache avanza al 25,9% dei voti, con il 5,4% in più dei consensi, ma fallisce il sorpasso dei socialdemocratici del cancelliere Christian Kern, che incassano un 27,1%, più o meno lo stesso risultato di quattro anni fa. Questo quanto emerge dalle proiezioni sulla base del 76% dei voti scrutinati. “I risultati sembrano mostrare che molta gente ha optato per il cambiamento”, ha commentato il numero due del Fpoe e già candidato alla presidenza, Norbert Hofer. Mentre per i popolari dell’Oevp ha parlato il deputato August Woeginger, che ha confermato l’ipotesi di una coalizione di governo con i populisti, come già ventilato da Kurz: “Non escludiamo niente”.
In realtà anche una riedizione della grande coalizione popolari-socialdemocratici – messa alle corde nelle settimane scorse da dissidi crescenti su molti temi, a cominciare dall’immigrazione – resta un’opzione, soprattutto dopo che l’Spoe si è confermato secondo partito, avendo scongiurato l’emorragia di consensi paventata durante la campagna elettorale. Da segnalare il crollo dei Verdi, che, al momento fermi al 3,8% dei voti, rischiano addirittura di non entrare in Parlamento, a causa della soglia di sbarramento del 4%.
Sebastian Kurz in uno dei video di propaganda per la campagna elettorale si presenta intento a scalare all’alba in solitaria una vetta sulle Alpi: “Fare la cosa giusta è una decisione che dovete spesso prendere da soli”, recita la sua voce fuoricampo, mentre si presenta come nuovo leader austriaco. Già membro del consiglio comunale di Vienna, Kurz ha ottenuto il suo primo incarico politico – sottosegretario all’integrazione all’interno del ministero dell’Interno – all’età di 24 anni. A 27 era ministro degli Esteri. Il giovane politico, che sfoggia un look assertivo, con i capelli pettinati all’indietro e camicie senza cravatte, ha legato la propria immagine alla sua posizione di chiusura sull’immigrazione e allo sforzo messo in atto per contribuire a chiudere la rotta balcanica all’inizio del 2016.