La bufala della fine degli sbarchi: in Sardegna è emergenza clandestini
Non è vero che l’invasione abbia rallentato, dopo gli accordi con la Libia. Anzi, l’invasione di clandestini è più massiccia di prima, e ora si aggiunge la strategia di mandare minorenni e addirittura bambini per completare, complice lo Ius soli, la sostituzione degli italiani cattolici con i maghrebini musulmani. La Regione Sardegna sta seguendo anche in queste ore “con attenzione e in stretto contatto con il ministero dell’Interno il preoccupante fenomeno del flusso migratorio dall’Algeria, dove peraltro agisce indisturbato, come da noi denunciato, un vero e proprio tour operator che organizza viaggi solo andata per la Sardegna. In diverse occasioni il presidente Pigliaru ha segnalato al ministro Minniti la gravità della situazione e chiesto con forza che il governo intensifichi il dialogo con le autorità algerine e percorra tutte le strade possibili per bloccare il flusso e dare corso ai rimpatri”. Lo ha detto l’assessore degli Affari Generali della Regione sarda, Filippo Spanu, in merito alla ripresa (ripresa? e quando si sono fermati?) degli sbarchi di migranti algerini sulle coste del Sulcis. Tra ieri e oggi sono arrivati nel Sulcis oltre 60 algerini tra i quali tre donne ed un bimbo. L’assessore, con delega all’immigrazione, spiega che il problema “degli sbarchi diretti è uno dei temi che saranno affrontati, lunedì, nella sede della Prefettura, a Cagliari, dal presidente Francesco Pigliaru nell’incontro con la responsabile del Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione Gerarda Pantalone”. Nell’occasione Pigliaru e Spanu sottoscriveranno, con le Prefetture e l’Anci, i due Protocolli d’Intesa sull’accoglienza diffusa e sui progetti di volontariato sociale per i clandestini. Nella riunione verrà esaminato anche il tema dell’apertura nell’Isola di un Centro permanenza per i rimpatri “che rappresenta – osserva l’assessore Spanu – un efficace (si è visto quanto) strumento di dissuasione ad affrontare il viaggio dal nord Africa alla volta delle coste della Sardegna sud-occidentale. C’è la disponibilità del Comune di Macomer a ospitare il Cpr con precisa richiesta di garanzie e alla presenza del sindaco Antonio Onorato Succu verranno approfonditi modalità, tempi e condizioni per rendere operativa la struttura in tempi brevi”. La Regione, nel corso di un recente incontro con i vertici del Ministero dell’Interno, ha richiesto una risposta formale su alcuni punti: la struttura deve essere esclusivamente destinata ai clandestini in arrivo dall’Algeria, è necessario un rafforzamento dei contingenti di polizia nei territori interessati sia al momento dello sbarco che nella fase di detenzione amministrativa nel Cpr, non deve esserci sovrapposizione con altre forme di accoglienza e deve essere favorito il coinvolgimento attivo degli operatori locali nelle azioni di assistenza e servizio. E noi paghiano per farci invedere da gente che non è affatto profuga o richiedente asilo, ma solo immigrata illegale.