“Io difendo la Perugina”: in piazza da tutta l’Umbria contro la Nestlè
Centinaia di persone sono arrivate in centro storico a Perugia per partecipare alla manifestazione indetta in difesa della Perugina e contro i 364 licenziamenti annunciati dalla Nestlè. Dalle 9,30 sono confluite sotto il palco di piazza Matteoti comuni cittadini, politici, parlamentari, sindaci e rappresentanti delle istituzioni, arrivati anche da altri centri dell’Umbria.
A rischio 360 lavoratori della Perugina
«Perugina è Perugia e l’intera regione – ha detto il segretario della Cgil di Perugia, Filippo Ciavaglia in apertura – qui c’è la comunità dell’Umbria e il mondo del lavoro. Non permetteremo 360 licenziamenti. Dopo questa piazza andremo a trovare Toia e gli altri dirigenti in Svizzera». Sul palco sono saliti poi alcuni rappresentanti della Rsu e il parroco di San Sisto, don Claudio Regni, che, raccontando di essere lì anche per conto del presidente della Cei, monsignor Gualtiero Bassetti, ha detto: «Noi siamo, fratelli miei, il Davide che lancia il suo piccolo ciottolo sulla fronte della Nestlé. E’ poco ma non si sa quello che potrà accadere. Anche le istituzioni lancino il loro per colpirli in fronte. Oggi l’impostazione economica attuale è contro l’uomo».
In Umbria a rischio con la Perugina anche la Colussi
A sfilare a #IoDifendoLaPerugina – cui hanno aderito anche associazioni e calciatori come Marco Materazzi e Fabrizio Ravanelli – anche gli operai della Colussi di Petrignano d’Assisi (che martedì mattina, nella protesta organizzata dalla Ugl, protesteranno nel corso dell’incontro tra Rsu segreterie regionali e nazionali con la Colussi: «Sarà solo un presidio e non uno sciopero, ma se le risposte non saranno soddisfacenti, attiveremo tutte le iniziative sindacali del caso», spiega Massimo Morelli della segreteria provinciale), della ex Novelli, della ex Merloni e quelli delle Province.